I sette Bastardi di Pizzofalcone:
Giuseppe Lojacono
Luigi Palma
Giorgio Pisanelli
Francesco Romano
Ottavia Calabrese
Alessandra Di Nardo
Marco Aragona
Laura Piras
Letizia
Marinella
Frate Leonardo
Rosaria Martone
Avv. Fausto Nubila
Nei pressi del Commissariato di Pizzofalcone l'assistente capo Romano, uno de I bastardi di Pizzofalcone, rinviene una bimba di poche settimane abbandonata nell'immondizia. La piccola viene subito condotta in ospedale, dove nonostante le affettuose e professionali cure della dott.ssa Penna, non riesce a riprendersi facilmente. Partono le indagini per individuare e rintracciare la mamma della bambina, alla quale viene nel frattempo dato il nome di Giorgia su indicazione dello stesso Romano, in "ricordo" della moglie, Giorgia, dalla quale si è separato da poco.
Agli investigatori perviene una preziosa notizia: un sacerdote racconta di una strana confessione fatta da una giovane donna dell'est Europa, le cui parole porterebbero a pensare a lei come alla mamma della piccola Giorgia.
Le indagini scoprono che la pista suggerita dal sacerdote era quella giusta; la ragazza dell'est, una ucraina, è la mamma della piccolina; purtroppo viene ritrovata uccisa nel suo appartamento. Si indaga quindi per omicidio.
Rispetto ad altre storie de I Bastardi di Pizzofalcone, in questo caso è tutto il gruppo dei setti investigatori a partecipare alle indagini, contribuendo ciascuno con le proprie capacità ed attitudini.
Si scopre che la bella vittima era sposata con un connazionale dal fisico gigantesco; si scopre ancora che la ragazza si era invaghita di un equivoco personaggio
della malavita napoletana. Utile risulta poi risalire alle esperienze lavorative pregresse della donna. Alla fine I Bastardi individueranno il colpevole; come sempre accade nelle storie di Maurizio de Giovanni, le ragioni del delitto sono sempre complesse e legate ad una sofferenza interiore.
Negli stessi giorni in cui i Bastardi sono impegnati per risolvere il caso dell'omicidio, Aragona con l'aiuto di Pisanelli indaga per donare un sorriso a un bambino che ha perso il proprio cucciolotto, un randagino. Le indagini portano a scoprire uno strano ed immondo traffico di cuccioli, da cui il titolo del romanzo, che verrà interrotto dall'eroico intervento del nostro Aragona.
Il pensiero del capo dei Bastardi, il commissario Palma su Aragona: "Io continuo a sostenere che sei un cretino, Arago'. Magari un cretino di talento, ma un cretino.".
Ancora il pensiero di Palma sui suoi collaboratori, la migliore definizione de I bastardi di Pizzofalcone: "Poi aveva capito che l'ordinaria amministrazione andava stretta ai suoi uomini. Che quelli avevano talento, ma talento vero e, in aggiunta alle capacità individuali, insieme davano vita a una strana, assurda chimica che li rendeva più svelti, intuitivi e abili di ogni altro gruppo di poliziotti che avesse mai visto in azione.".
Un detto sardo del magistrato Laura Piras: "Amore e tussiu non si podent cuore". L'amore e la tosse non si possono nascondere.
La simpatica descrizione di una classica cassiera di bar napoletano: "La cassiera fissò Di Nardo per un lungo momento, poi uscì dalla sua postazione mostrandosi in tutto il suo metro e sessanta di altezza, al lordo di due scarpe con zeppa e tacco vertiginoso. Si appressò alla porta del bar, mise le due mani a coppa attorno alla bocca e urlò: Maaaaariiiiiaaaaa!".