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Cuccioli

per I Bastardi di Pizzofalcone



Cuccioli (2015) è il quinto romanzo di Maurizio de Giovanni della serie dell'Ispettore Lojacono o, meglio, dei Bastardi di Pizzofalcone.
Ricordiamo che lo scrittore napoletano nel 2012 ha proposto un primo romanzo, Il metodo del coccodrillo, ambientato nella Napoli di oggi (negli anni '30 è invece ambientata la serie che ha reso famoso l'Autore, quella del Commissario Ricciardi); il romanzo, vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco  2012, aveva un protagonista assoluto, l'ispettore Lojacono. A questo romanzo ne sono poi seguiti altri tre, I bastardi di Pizzofalcone, Buio e Gelo ambientati sempre ai giorni d'oggi; il protagonista non è più il solo Lojacono, ma una squadra di poliziotti, quelli del Commissariato di Pizzofalcone, squadra conosciuta nell'ambiente della questura napoletana come I bastardi di Pizzofalcone.
Cuccioli è probabilmente di tutte le storie con protagonisti i Bastardi di Pizzofalcone quella dove maggiormente viene esaltato il lavoro di squadra dei sette componenti la sezione investigativa di quel Commissariato. Sette protagonisti completamente diversi tra loro, ognuno con una sua vita privata alquanto sofferta, ognuno con una sua caratterizzazione psicologica magnificamente elaborata dall'Autore.
Come negli altri romanzi, vi è una storia principale, con un omicidio da risolvere, una storia "secondaria" con un altro enigma la cui soluzione vede questa volta protagonista il simpaticissimo Marco Aragona (si indaga sulla improvvisa scomparsa di decine di cuccioli di cane) ed, infine, il consueto fil-rouge con l'indagine "privata" condotta da Pisanelli su diverse morti archiviate troppo frettolosamente, almeno a suo parere, come suicidi.
Fortunatamente, dopo oltre dieci bellissimi romanzi del nostro Autore dove gli affascinanti protagonisti, Ricciardi e Lojacono, si sono angustiati, tra mille dubbi, sul cosa fare delle rispettive vite sentimentali, ebbene finalmente in questa storia almeno il nostro ispettore si lascia andare a una relazione "concreta" con il magistrato Laura Piras. I dubbi sul suo futuro sentimentale (ovviamente...) rimangono, ma un primo e concreto passo avanti si è verificato per la prima volta nella bibliografia dell'Autore!

In conclusione l'ennesimo magnifico romanzo di de Giovanni, all'apparenza, come si suol dire, un "noir"; nella realtà una storia di uomini, donne e, soprattutto, di una città; la conclusione è banale, sempre la stessa: non può mancare nella libreria dei tanti ammiratori dello scrittore napoletano!



Cuccioli: i personaggi



La copertina di Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone


I sette Bastardi di Pizzofalcone:

Giuseppe Lojacono
Luigi Palma
Giorgio Pisanelli
Francesco Romano
Ottavia Calabrese
Alessandra Di Nardo
Marco Aragona


Laura Piras
Letizia
Marinella
Frate Leonardo
Rosaria Martone

 


Dott.ssa Susy Penna
Larisa Bernatska
Donato Cuocolo
Nazar Petrovic
Ing. Sergio Senatore
Cristina Nubila

Avv. Fausto Nubila




Cuccioli: la trama




Nei pressi del Commissariato di Pizzofalcone l'assistente capo Romano, uno de I bastardi di Pizzofalcone, rinviene una bimba di poche settimane abbandonata nell'immondizia. La piccola viene subito condotta in ospedale, dove nonostante le affettuose e professionali cure della dott.ssa Penna, non riesce a riprendersi facilmente. Partono le indagini per individuare e rintracciare la mamma della bambina, alla quale viene nel frattempo dato il nome di Giorgia su indicazione dello stesso Romano, in "ricordo" della moglie, Giorgia, dalla quale si è separato da poco.
Agli investigatori perviene una preziosa notizia: un sacerdote racconta di una strana confessione fatta da una giovane donna dell'est Europa, le cui parole porterebbero a pensare a lei come alla mamma della piccola Giorgia.
Le indagini scoprono che la pista suggerita dal sacerdote era quella giusta; la ragazza dell'est, una ucraina, è la mamma della piccolina; purtroppo viene ritrovata uccisa nel suo appartamento. Si indaga quindi per omicidio.
Rispetto ad altre storie de I Bastardi di Pizzofalcone, in questo caso è tutto il gruppo dei setti investigatori a partecipare alle indagini, contribuendo ciascuno con le proprie capacità ed attitudini.
Si scopre che la bella vittima era sposata con un connazionale dal fisico gigantesco; si scopre ancora che la ragazza si era invaghita di un equivoco personaggio della malavita napoletana. Utile risulta poi risalire alle esperienze lavorative pregresse della donna. Alla fine I Bastardi individueranno il colpevole; come sempre accade nelle storie di Maurizio de Giovanni, le ragioni del delitto sono sempre complesse e legate ad una sofferenza interiore.
Negli stessi giorni in cui i Bastardi sono impegnati per risolvere il caso dell'omicidio, Aragona con l'aiuto di Pisanelli indaga per donare un sorriso a un bambino che ha perso il proprio cucciolotto, un randagino. Le indagini portano a scoprire uno strano ed immondo traffico di cuccioli, da cui il titolo del romanzo, che verrà interrotto dall'eroico intervento del nostro Aragona.



Cuccioli: qualche pillola


Il pensiero del capo dei Bastardi, il commissario Palma su Aragona: "Io continuo a sostenere che sei un cretino, Arago'. Magari un cretino di talento, ma un cretino.".

Ancora il pensiero di Palma sui suoi collaboratori, la migliore definizione de I bastardi di Pizzofalcone: "Poi aveva capito che l'ordinaria amministrazione andava stretta ai suoi uomini. Che quelli avevano talento, ma talento vero e, in aggiunta alle capacità individuali, insieme davano vita a una strana, assurda chimica che li rendeva più svelti, intuitivi e abili di ogni altro gruppo di poliziotti che avesse mai visto in azione.".

Un detto sardo del magistrato Laura Piras: "Amore e tussiu non si podent cuore". L'amore e la tosse non si possono nascondere.

La simpatica descrizione di una classica cassiera di bar napoletano: "La cassiera fissò Di Nardo per un lungo momento, poi uscì dalla sua postazione mostrandosi in tutto il suo metro e sessanta di altezza, al lordo di due scarpe con zeppa e tacco vertiginoso. Si appressò alla porta del bar, mise le due mani a coppa attorno alla bocca e urlò: Maaaaariiiiiaaaaa!".

 



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