Da qui puoi andare direttamente al contenuto principale

tre foto della campania e logo quicampania
icona per aumentare la dimensione dei caratteriicona per diminuire la dimensione dei caratteri
nche

I bastardi di Pizzofalcone





(I bastardi di Pizzofalcone sono stati anche proposti come Serie Tv da RAI1 a partire dal 9 gennaio 2017. Clicca per conoscere gli attori dei Bastardi di Pizzofalcone )


I bastardi di Pizzofalcone (2013) è il secondo romanzo di Maurizio de Giovanni ambientato nella Napoli di oggi e con protagonista l'ispettore Lojacono.
Il primo romanzo di questa nuova serie, Il metodo del coccodrillo, ha avuto un eccezionale riscontro di pubblico e di critica: ricordiamo che lo scrittore napoletano ha vinto con questo romanzo nel 2012 il Premio Giorgio Scerbanenco.
Come ben sa chi legge le nostre pagine dedicate alle opere di Maurizio de Giovanni, le nostre osservazioni non sono di certo da "critica letteraria": il nostro punto di vista è quello di un attento lettore affezionato; diciamolo pure, di un fan!
Ebbene, proprio in quest'ottica, la lettura di questo romanzo ci fa intuire che Maurizio de Giovanni ha deciso di puntare fortemente su questo nuovo filone (il primo, il più noto, è quello che ha per protagonista il Commissario Ricciardi).
Osserviamo, infatti, due chiari segnali in questo senso:
1) l'autore ha costruito intorno all'ispettore Lojacono una "robusta" squadra di co-protagonisti: sono, per l'appunto, i bastardi di Pizzofalcone, ovverosia i poliziotti del commissariato di Pizzofalcone; si tratta di ben sei personaggi, ciascuno magistralmente descritto con i suoi problemi e le sue storie personali; sono tutti personaggi dal grande interesse umano: si profila, pertanto, una serie di romanzi arricchiti dalle storie di questi poliziotti, con tanti possibili intrecci e varianti;
2) uno dei sei nuovi colleghi di Lojacono segue una pista investigativa a livello personale; il vice commissario Giorgio Pisanelli indaga, nel tempo libero, su una lunga serie di morti ufficialmente classificate come suicidi. Si tratta del classico "feel rouge", di una storia che fa da sottofondo alla trama principale del romanzo ed è destinata a proseguire, per l'appunto, nei prossimi romanzi.





I bastardi di Pizzofalcone: i personaggi



La copretina di I Bastardi di Pizzofalcone Edito da Einaudi, I bastardi di Pizzofalcone

L'ispettore Giuseppe Lojacono

Gli altri sei bastardi:
Luigi Palma
Giorgio Pisanelli
Francesco Romano
Ottavia Calabrese
Alessandra Di Nardo
Marco Aragona

Laura Piras
Letizia
Marinella

Cecilia De Santis
Arturo Festa
Iolanda Russo
Imma Arace
Salvatore De Lucia
Raffaela Rea
Marina Lanza
Ivanova Mayya
Florea Adrian
Anna Ruffolo

Guardascione Amalia
Germano Brasca
Annunziata Esposito





I bastardi di Pizzofalcone: la trama




Una signora dell'alta società napoletana, Cecilia De Santis, viene trovata uccisa nel suo appartamento. La scena del delitto non facilita il lavoro degli inquirenti: il contesto fa ritenere che la donna conoscesse il suo aggressore; alcuni oggetti di argenteria, ben poca cosa, risultano poi trafugati. Singolare l'arma del delitto: una palla di vetro, di quelle che scuotendole danno luogo ad un effetto neve, con al centro una piccola bambola raffigurante un'esotica danzatrice con il suo strumento musicale, l'ukulele.
Le indagini vengono affidate al Commissariato di Pizzofalcone, dove da poco è stata costituita una nuova squadra, al comando del Commissario Palma (già incontrato nel Metodo del coccodrillo); ne fanno parte sei poliziotti, e tra questi, vera punta di diamante del gruppo, il nostro ispettore Lojacono. La nuova squadra è andata a sostituire un gruppo di agenti che si erano dimostrati corrotti: il futuro del Commissariato dipende dai risultati che verranno raggiunti dal nuovo gruppo.
Le indagini risultano subito particolarmente complesse: l'ipotesi rapina non sembra realistica; piuttosto, il principale indiziato appare essere il marito, il notaio Arturo Festa, un brillante professionista molto quotato per il suo lavoro, ma dipendente in tutto dalla moglie dal punto di vista economico. Il notaio ha da sempre avuto, e quasi alla luce del sole, una condotta di vita alquanto licenziosa, tradendo la moglie ad ogni occasione, ma rimanendo con lei per i già citati motivi patrimoniali. Il notaio ha adesso una relazione con una giovane commercialista, relazione questa che appare ben diversa dalle tante precedenti storielle: Festa è infatti innamorato della ragazza ed aspetta da lei un bambino.
Il notaio non ha un buon alibi. Al momento del delitto si trovava da solo con la sua amante, ma non ha a disposizione alcuna prova di ciò, se non la testimonianza, ovviamente interessata, della ragazza.
Il quadro è complesso, ma il nostro Lojacono arriverà alla soluzione grazie ad una frase esclamata per caso dall'agente scelto Aragona.


I bastardi di Pizzofalcone: alcune osservazioni ed alcune battute



I bastardi di Pizzofalcone è, ad oggi, probabilmente il romanzo di Maurizio de Giovanni che si legge con maggiore facilità; la storia prende, lo stile è scorrevole, difficilmente viene letto in più di tre-quattro giorni.

Da apprezzare anche l'idea di base del giallo; le storie dello scrittore napoletano piacciono, in genere, anche a prescindere dalla trama del giallo in quanto tale; questa volta, anche alcune idee "gialliste" sono di primissimo piano: ricordiamo, senza ovviamente dire di più, la questione della prenotazione per un viaggio esotico effettuata dal computer del marito della vittima: per certi versi è uno spunto degno di Agatha Christie.

Come in quasi tutte le altre opere di Maurizio de Giovanni, la storia principale è "accompagnata" da una seconda trama: la polizia indaga ritenendo che una ragazza, Nunzia Esposito, sia stata segregata contro la sua volontà in un appartamento. Purtroppo, è il caso di dire, la realtà risulterà ben differente.

In questo romanzo Maurizio de Giovanni "schiera" un elevatissimo numero di personaggi: quasi trenta! Tutti descritti con precisione assoluta.

Come per il commissario Ricciardi, l'ispettore Lojacono può contare sulle simpatie di due donne, Letizia e la dott.ssa Piras: rispettivamente "la ristoratrice alta e formosa e la sarda piccola e provocante".

Per la prima volta l'autore napoletano propone una scena "hot"!!! Da notare anche che si tratta di un rapporto non tradizionale... .

Eccezionale la sua caustica osservazione su un classico e diffusissimo comportamento:
"Gli incapaci attribuiscono alla fortuna gli altrui successi".

Splendida poi una classificazione della nostra società fatta dalla Nunzia Esposito (classificazione troppo profonda per attribuirla a una diciottenne piuttosto che direttamente all'autore...):
"In realtà sono tre le città. Una, quella che conta veramente, è un paesino di poche migliaia di abitanti. Una seconda è formata da quelli che hanno un lavoro, uno stipendio, e vive di 27 in 27 sperando di potersi permettere una vacanza al mare. La terza, un milione e più di abitanti, si arrangia e cerca di sopravvivere meglio possibile".

Una possibile critica all'assegnazione dei vigili urbani sul territorio?
"Piazze enormi e presidiate da decine di vigili urbani...".


INVIACI UN COMMENTO

Aspettiamo i tuoi suggerimenti, le tue critiche, i tuoi commenti!


SEGNALA AD UN AMICO

Se il sito o un articolo ti sono piaciuti, perchè non dirlo ad un amico?