I sette Bastardi di Pizzofalcone:
Giuseppe Lojacono
Luigi Palma
Giorgio Pisanelli
Francesco Romano
Ottavia Calabrese
Alessandra Di Nardo
Marco Aragona
Laura Piras
Letizia
Marinella
Frate Leonardo
Rosaria Martone
Biagio Varricchio
Due fratelli vengono ritrovati uccisi in un appartamento in via Egiziaca a Pizzofalcone; si tratta di Biagio e Grazia Varricchio; hanno vissuto entrambi un'infanzia ed una adolescenza travagliate: il loro padre è stato in carcere per molti anni per aver ammazzato un uomo a pugni per uno scatto di ira. Vengono da un paesino della Calabria, in provincia di Crotone, Roccapriora (NDR: nella realtà un paese con questo nome è in provincia di Roma): lui è un giovane e brillantissimo dottore in biotecnologia; lei, di qualche anno più piccola, una bellissima ragazza che ha incominciato a farsi strada nel mondo delle moda come fotomodella.
Le indagini sono affidate all'ispettore Lojacono ed alla collega Alex Di Nardo; per I bastardi di Pizzofalcone è molto importante arrivare alla soluzione del caso in tempi rapidi per allontanare lo spauracchio della chiusura del Commissariato.
L'omicidio sembrerebbe avere un colpevole "di elezione": il padre violento, scomparso immediatamente dopo la tragedia. Anche il fidanzato della giovane è sospettato: una sua violenta e plateale scenata di gelosia non è passata inosservata; desta poi qualche sospetto la posizione del datore di lavoro della ragazza, l'imprenditore di moda Carlo Cava.
In contemporanea all'indagine sul caso Varricchio, Romano ed Aragona indagano su un uomo accusato di abusi nei confronti della figlia. Una volta risolto questo caso, tutte gli investigatori del commissariato di Pizzofalcone si concentreranno sull'omicidio dei due fratelli e sarà proprio un'intuizione di Aragona a consentire a Lojacono ed alla Di Nardo di comprendere come si siano svolti i fatti, assicurando alla giustizia il colpevole e consentendo alla squadra tutta di acquisire nuovi meriti e scongiurando la chiusura della struttura.
La definizione di eleganza fornita dal responsabile dell'agenzia di moda Carlo Cava: "L'eleganza, signorina, è assai meno frequente della bellezza. E soprattutto non permette di barare. E' qualcosa che nessun chirurgo, nessuna palestra, nessun estetista possono darti: ce l'hai o non ce l'hai.".
Una caratteristica della felicità: "La felicità si riconosce a posteriori. E' il prezzo che paghiamo per il nostro essere sempre proiettati verso il futuro: i giorni, le settimane, i mesi che verranno... : siamo felici solo nel passato. Dal passato emergono ricordi di una mattinata, di una festa, di un pranzo, magari con una persona cara che non c'è più o semplicemente della gioventù perduta, ed ecco che sorge lancinante il rimpianto. Eppure, in quel momento che stai ricordando, eri davvero felice? No, non lo eri. Pensavi al mutuo, alle vacanze, a un paio di scarpe nuove, non sapevi che di lì a qualche anno ne avresti avuto nostalgia."
La definizione del brutto male del vice commissario Pisanelli, affetto da cancro alla prostata: "L'ospite. Così lo chiamava, con confidenza, come fosse un vecchio amico che è venuto a stare da te per qualche giorno. Solo che il suo ospite era lì da ben più di qualche giorno e non se ne sarebbe andato, se non insieme a lui.".
A proposito delle storie d'amore del bel Lojacono, in occasione del precedente romanzo avevamo commentato e ipotizzato: "...sembrebbe che Lojacono, combattuto tra "la ristoratrice alta e formosa e la sarda piccola e provocante" abbia preso una decisione: vi è anche un lieve bacio a conferma dell'avvenuta scelta.
C'è da fidarsi?
Vedremo, noi non scommetteremmo un euro su questa soluzione! Di certo la situazione non si chiarirà prima di altri tre-quattro romanzi. Facciamo cinque."
Ebbene, crediamo di poter confermare la nostra previsione!