Il senso del dolore
L'inverno del commissario Ricciardi
Il senso del dolore (2007) è il primo romanzo scritto da
Maurizio de Giovanni con protagonista il
commissario Ricciardi. Costituisce, con i successivi tre romanzi, il cosiddetto C
iclo delle Stagioni: il sottotitolo de
Il senso del dolore è
L'inverno del commissario Ricciardi.
Tutti i temi ed i personaggi delle storie di Ricciardi sono già presenti in questo primo romanzo: l'ambientazione nella Napoli dei primi anni '30, la cappa del regime fascista, le miseria e le grandezza della città,
il Fatto, la stupidità dei superiori, il brigadiere Maione, tata Rosa, Enrica, il dott. Modo, etc... .
Il senso del dolore: I personaggi
La copertina del Senso del dolore, nella edizione 2012 Einaudi
Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi
Il brigadiere Raffaele Maione
Il vicequestore Angelo Garzo
Ponte
Il dottor Bruno Modo
Bambinella
Don
Pierino Fava
Rosa Vaglio
Enrica Colombo
Arnaldo Vezzi
Sua moglie,
Livia Lucani
Il suo segretario, Stefano Bassi
Il suo manager, Mario Marelli
Il sovrintendente del San Carlo, Spinelli
Il direttore di scena del San Carlo, Lasio
Il direttore d'orchestra, Mariano Pelosi
Letteria Galante, detta Lilla
Maddalena Esposito
Lucia, Maria e Addolorata
Patrisso, il custode del San Carlo
Michele Nespoli
E, sopra di tutti:
Il Fatto
Il senso del dolore: la trama
Mentre prende un caffè al suo Gambrinus, Ricciardi vede una bambina, senza un braccio, vittima di un incidente mortale(*)
25 marzo 1931: al San Carlo di Napoli vanno in scena due opere brevi, la Cavalleria Rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo.
C'è una forte attesa, soprattutto per la seconda opera: interpreta la parte di Canio, il protagonista, Arnaldo Vezzi, un famosissimo tenore, ritenuto dai più addirittura superiore a Caruso!
Ma Pagliacci quella sera non verrà mai eseguita, perchè il grande Vezzi verrà trovato morto nel suo camerino, in un lago di sangue e con un pezzo di vetro conficcato nel collo.
Le indagini sono affidate al commissario Ricciardi:
il Fatto sembra non regalargli alcun aiuto concreto, null'altro che l'ascolto di una battuta pronunciata dal Vezzi e tratta da Cavalleria Rusticana.
Nelle sue indagini Ricciardi è "pressato" dall'ambizioso vice questore Garzo, preoccupatissimo per la sua carriera e desideroso di fare bella figura trovando un qualsivoglia colpevole per l'omicidio di un uomo che contava amicizie al più alto livello nella Roma dell'epoca.
Le indagini porteranno a scoprire le tante miserie dell'uomo Vezzi, così geniale sulle scene e così mostruosamente perfido nella vita privata.
Ricciardi arriverà alla soluzione completa del caso, non senza intervenire per favorire una soluzione "giudiziaria" più giusta.
(*) Disegno di Nunzio Esposito
Il senso del dolore: alcune osservazioni
Il
Senso del dolore aveva avuto una sua prima versione a titolo
Le lacrime del pagliaccio, edito da Graus.
Già nella prima riga, nelle prime sei parole, lo scrittore entra "diretto" su
Il Fatto:
Il bambino morto stava all'impiedi, ... .
Come già accennato, le risultanze ufficiali delle indagini vengono "manipolate" dal nostro commissario per contribuire a fare giustizia sostanziale e non solo formale. Non è la prima volta (vedi il racconto breve
L'omicidio Carosino) e non sarà l'ultima.
Nei suoi romanzi Maurizio de Giovanni si fa apprezzare per tante pagine di ottima letteratura e per tante piccole ma geniali descrizioni. Ricordiamo una riflessione di Ricciardi sulle due anime della città, mentre si avvia al lavoro :
Sapeva che avrebbe varcato, nel percorso da piazza
Dante a piazza del Plebiscito, un invisibile confine tra
due realtà distinte: a valle, la città ricca, dei nobili e dei
borghesi, della cultura e del diritto. A monte, i quartieri
popolari, al cui interno vigeva un altro sistema di leggi
e norme, altrettanto o forse ancora più rigido. La città
sazia e quella affamata, la città della festa e quella della
disperazione. Quante volte Ricciardi era stato testimone
del contraddittorio tra le due facce della stessa medaglia.
Il confine: via Toledo.
Ed ancora, sull'uso del Latino nelle preghiere:
Sulle panche, davanti all'altare, alcune vecchie recitavano una nenia senza fine, con parole storpiate di una lingua dimenticata, implorando la clemenza di Dio e dei santi.
Ricciardi è coccolato da tata Rosa; la donna è molto preoccupata per lui e cerca di preparargli sempre qualcosa di nutriente e che possa fargli piacere; simpaticissimo l'equivoco dei fagioli: Rosa li ha cucinati per cena perchè, come sapeva
Gli erano sempre piaciuti i fagioli.
Ma
A Ricciardi i fagioli non erano mai piaciuti, ma non avrebbe deluso la tata.