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Napoli-Juventus 2-0 14/10/73




La foto della rete di Jarbas Canè Zoff in volo plastico, ma inutile, sulla tremenda botta di sinistro all'incrocio dei pali di Jarbas Canè





Siamo alla seconda giornata del campionato 1973-74. C'è una grande novità per il Napoli, il nuovo allenatore: Luis Vinicio. Come ricordato in altra pagina del sito da Giuseppe Bruscolotti, Vinicio costruirà probabilmente il miglior Napoli di tutti i tempi, dal punto di vista del gioco, con un gruppo di giocatori di primissimo livello, ma con pochi veri campioni.
Uno di questi, il capitano Antonio Juliano, gioca, in questa occasione, probabilmente una delle migliori partite della sua carriera; ecco il commento di Domenico Carratelli per il Roma: "Il più grosso Juliano mai visto, scatenato, imbattibile, carico di orgoglio e di grinta, sollecitato ad un'ennesima battaglia, trascina il Napoli alla vittoria più bella, stravince il duello con Capello, brucia le mani a Zoff, avvia l'azione del primo gol, difende nel momento critico il vantaggio minimo, prima del raddoppio e finisce trionfalmente, scugnizzo dall'amore smisurato per la maglia azzurra."
Juliano quando incontrava in campo Capello dava sempre il meglio di se stesso; non gli era mai andato giù l'allontanamento dalla maglia della Nazionale a favore del centrocampista veneto.

Per la cronaca, i due goal del Napoli furono segnati da Canè, con una mostruosa botta di sinistro da fuori area indirizzata all'incrocio dei pali, e da Clerici su rigore.

Il Napoli non batteva la Juve da svariati anni; in effetti nel 1973 si creò la stessa situazione che si ripetè, in meglio, dodici anni dopo: un Napoli in costruzione, non ancora ai massimi livelli, batte la Juve dopo tanti anni di batoste subite per poi giocarsi, nell'annata successiva, 1974-75, lo scudetto a Torino (perdendo immeritatamente per 2-1); dodici anni dopo, nel 1985, il Napoli in costruzione di Maradona, batte in casa, dopo tante sconfitte, la Juve per 1-0, per poi trionfare, nell'annata successiva 1986-87, a Torino per 3-1. Ma questa è un'altra storia.



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