Il Commissario Ricciardi incontra un suo lettore
Il Fattarello
Un bellissimo racconto di Mario Cozzoli; il
Commissario Ricciardi riceve la visita di ... un suo lettore!
- Posso entrare?
- Prego, accomodatevi…ma non potevate farvi annunciare ?
- Certo, Signor Commissario Ricciardi, ma il brigadiere Maione, che pure era al suo posto, dubito che avrebbe potuto vedermi.
- Effettivamente vi vedo non in modo perfetto, ma ho pensato fosse colpa di un po’ di stanchezza visiva…
- No, Commissario. Solo Voi potete vedermi perché…per via de
Il Fatto avete una speciale sensibilità per il dolore grande degli altri: intendiamoci, io non sono morto ma di dolori ne ho avuti tanti nella mia vita: sono questi che mi danno quella poca consistenza che voi notate. Lo possiamo chiamare I
l Fattariello questo fenomeno?!
- Ma voi affannate un poco…accomodatevi, mi state suscitando una grande curiosità !
- L’ affanno non è certo colpa delle erte scale di casa che si sciroppa Maione quando va da Bambinella a chiedere informazioni …no, l’affanno è dovuto al fatto che io, come fece
de Giovanni , mi sono fatto una "camminata" nel passato per incontrare Voi e tramite Voi fargli pervenire un rimprovero.
-Un rimprovero ?!
-Sì, perché alla fine dei suoi libri si è preso la briga e la fatica di incontrare Voi, Maione, il Dottor Modo, Bambinella ed altri, ma non si è mai incontrato con un Lettore.
-Perché, voi siete un suo lettore affezionato ?
-Per caso. Vedete, Commissario, io sono di quelli – non so quanti ce ne siano in giro – che odia le mode e odia fare parte del gregge che si muove a bacchetta sull’onda della pubblicità per questo o quell’ evento, tipo film o libri o spettacoli. Aspetto che passi l’ orgia del pedissequo e poi me lo godo con calma, il libro, il film, l’evento… .E cerco di godermelo veramente, se ne vale la pena.
- E che c’entra con de Giovanni, questa abitudine, che, pur strana, non posso non rispettare. Eppoi, perdonate, che significa "Pubblicità"?
-Ne parlavano troppe persone, di Voi, della vostra capacità di vedere
Il Fatto.
Di questo "nuovo" commissario speciale, ed io ci ho messo un po’ di tempo, quello necessario, prima di decidermi di "conoscervi" ed adesso vi ammiro e
voglio potergli, esprimere, al vostro creatore, la mia ammirazione, se non addirittura riconoscenza, per avermi fatto conoscere una Napoli che avevo, indefinita, nell’anima, ma di cui non avevo esperienza diretta, perché io, Commissa’,sono nato nel 1943 e adesso mi pare che siete nel ’30 o ’31.
- Fermo restando che non mi meraviglio della vostra presenza, date le caratteristiche che de Giovanni mi ha…fornito, non mi avete spiegato che cos’è la “ pubblicità “. Parlatemene.
-Vi dirò poche parole, perché siete perspicace, fermo restando che devo fare uno sforzo mentale non indifferente per non dirvi di certe cose che accadranno
e che non sarebbe giusto né corretto che vi dicessi. Dunque: ora avete la "Propaganda", giusto ?
- Sì…tanta.
- Ed esiste il cinema.
- E che c’entra il cinematografo.
- C’entra, c’entra, e questo posso dirvelo, perché il cinema lo porteranno in casa a tutti e lo chiameranno, Voi che avete studiato il greco lo capirete, Televisione.
- Ah, da lontano…nelle case. E che cosa c’entra con la Propaga…con la Pubblicità ?!
- C’entra e ve lo spiego in poche parole. Il sistema di vita sarà basato, in futuro, sulla produzione di beni e servizi. Più beni, Commissario, che servizi. Questi beni bisognerà venderli, per produrne di nuovi e quindi alimentare lavoro per tale produzione .
- Un bel circolo vizioso. E quindi ?
- Quella cosa lì, il cinema in casa, ci consiglia cosa dobbiamo comprare e così il sistema può girare.
- E’ facile!
- Detto così, sì, ma rendetevi conto che molte cose prodotte sono frutto di bisogni reali, ma moltissime no, sono "falsi bisogni", creati apposta per far girare un mondo in cui il valore della "cosa" prende il posto del valore della
vita reale. Ed il consiglio per acquistare diventa una scienza esatta, una religione
con tanto di officianti e sapientoni che intervengono, quando state seguendo qualcosa nella televisione, nei momenti più importanti, e non vi fanno godere appieno di ciò che state seguendo.
-Ma… è come un "coitus interruptus"!
-Avete, come è ovvio per il vostro acume, afferrato il concetto. Vi assicuro che è un tormento ed io non so capire quanto ciò possa influenzare, a parte i comportamenti di spesa, la psiche dei miei contemporanei, specie di quelli in cui si deve ancora affermare uno spirito critico.
-Ah…effettivamente…
-E questo mi riporta al perché ho amato le opere del vostro Autore. Mi ha dato la possibilità di conoscere Napoli ed il mondo vostro, in un momento in cui entrambi potevano diventare tutto il meglio possibile, con il concentrato di umanità sfaccettata e reale che mi è stata mostrata: realtà di ruoli e di stati di vita. Non giustificati né giusti talvolta, ma individuati, da poter fare evolvere con un impegnativo lavoro di amore sui rapporti sociali, dando il giusto significato alle parole "Solidarietà" ed "Educazione", togliendo un poco poco di egoismo e di sete di potere e denaro che non possono entrare, come dice la saggezza popolare, "dint’ ‘o tavuto", nella cassa da morto. Ma a questa città manca sempre un uomo di sintesi.
-Ma questo non potevate dirglielo Voi, a de Giovanni ?
-No, perché avrei dovuto cercarlo in ambienti un po’ speciali in momenti in cui tutti magari gli stavano facendo i complimenti, e manco mi avrebbe dato quella
attenzione che io invece gradisco avere quando sono in contatto con chi, raramente, mi ha dato la grande ed unica cosa che ti fa capire che sei di fronte
all’Arte.
-Cioè ?
- L’Emozione. E’ quella che ho provato leggendo di Tettè, il bimbo morto deposto nel Tondo di Capodimonte. Commissario, se avesse avuto anche un lenzuolo inzuppato d’acqua, sul corpicino freddo e grigio, sarebbe stato una statua di Sammartino…un altro povero "Cristo velato" … . E’ questa, l’Emozione che, per venire qui, mi ha fatto scendere dal mio "Rifugio" al Mojariello giù al centro storico, a rivedere il palazzo dove ho vissuto i miei primi 17 anni. Poi la chiesa di S.Gaetano dove ho fatto il chierichetto. E la Caserma del Vigili del Fuoco di via del Sole, dove mio nonno materno lavorava e che, alla Festa di Santa Barbara si visitava per mostrare le capacità dei Vigili di rispondere alle emergenze. E per tornare indietro nel tempo ho preso il tram 7 rosso, con gli scugnizzi appesi dietro…quello che prendeste Voi e Maione per andare alla masseria dove aveva vissuto anche "Vipera" . Mi sono goduto il verde di Antignano, il profumo del fieno per i cavalli – a proposito- ne sono rimasti due o tre, Commissa’ , e un traino abbandonato. Ho visto il terreno dove avrebbero costruito il palazzo dove poi ho abitato io e la mia famiglia. Si vedevano i Camaldoli, verdissimi con l’ Eremo solo solo e, a sinistra, un vallone lunghissimo e lontano si vedeva Miseno! Si sentiva la puzza della Solfatara e dopo un po’ il profumo di mare... . Al Vomero.
-Il biglietto del tram l’avete pagato?
-Domanda tendenziosa ed investigativa… multa in arrivo ?
-No, era per capire con quale moneta …
-Non mi hanno visto, ovviamente… . Poi sono andato nella Villa Nazionale. C’era un passeggio notevole. Quante signorine e quanti bambini nei passeggini.
Sul lungomare tante carrozzelle e ad un tratto una torpedo potente guidata
da…
-Da?
-Dalla Signora Livia… con dei bellissimi orecchini di zaffiro, capelli al vento, collana di perle, con vicino l’autista in livrea verde di paura… . Poi mi sono attardato a guardarmi la Cassa Armonica, imponente, bella nel suo stile Liberty con una cupola nuova nuova. E ho pensato che mio nonno paterno, cieco, a 15 anni, aveva diretto la Banda dei Ciechi, facendo furore. Lo chiamarono "il
Maestrino" ed avrebbe portato in giro per il sud d’ Italia le Opere italiane con successi enormi. E sulla stessa Cassa Armonica il mio papà aveva diretto un’orchestra, anch’egli giovanissimo, - di 40 elementi e chiamarono anche lui "il Maestrino"… . Un buon inizio per un Artista che avrebbe scritto tanta musica per il cinema e avrebbe avuto un terzo premio nella più grande manifestazione musicale nazionale e che si sarebbe venduto la musica della seconda canzone più cantata dopo " ‘o sole mio"“ per la somma di 1000 lire degli anni ‘50, perché bisogna pur campare…
(cfr
Michele Cozzoli).
-Vi vedo molto più chiaramente, sapete…
.
-I dolori… vi è noto… nonno e papà se ne sono andati tutti e due all’età di 45 anni… . Poi però sono andato a via Toledo, a guardarmi gli ultimi modelli di cappelli, in una vetrina di un bel negozio, perché ai miei tempi i cappelli sono passati di moda…
-E dunque?
-Ho visto una signorina che parlava con il padrone, che la chiamava… Enrica, mi pare. Com’era bella dietro il paravento di una "mise" volutamente un po’ dimessa, quasi non volesse essere notata. Aveva l’aria pensosa…
.
-State diventando impertinente…
.
-No, Commissa’ mi permetto di spingervi a fare un passo che vi farà vivere finalmente la vita che il Padreterno vi ha dato e che non volete realizzare appieno! Anche di questo ringrazio de Giovanni. Mi ha fatto conoscere, a me
che ho vissuto sulla pelle un distacco dalla mia consorte divorziata per 25 anni
e che ho seguito i figli senza creare altre…tribù, una donna che racchiude i
reali valori della vita che deve avere la giusta prosecuzione, basata su un affetto vero, semplice, profondo, rispettoso e che abbia ancora il senso di una parola che le coppie del mio tempo non vorranno conoscere: il sacrificio dell’ egoismo
in favore di un rapporto che vuole reciproco dono di sé…una donna così avrei voluto incontrarla io…
.
-Vi siete un po’ allargato nei miei confronti…
.
-E’ perché vi stimo, vi "voglio bene" alla napoletana, sentimento che contiene tante sfumature quante ne ha questa città, e vi vorrei sereno, che è un bel passo verso la felicità di attimi sfuggenti. Commissa’, l’ ammore è una canzone: va cantata a piena voce, a fischiettarla non dà sfizio!...Due cose ancora e poi tolgo il disturbo…
.
-Disturbo no, motivi di meditazione per la mia vita. Ne parlerete a de Giovanni?
-No. Perchè questo che vi ho detto lui lo avrà per iscritto, come uno di quei rapporti che stavate scrivendo, ma gli arriverà in forma anonima.
-E perché?
-Perché l’ autentica gratitudine non deve avere nome e cognome.
-Mi sembra un po’ strano. Potrebbe volervi incontrare.
-Ho i miei dubbi. Comunque, se proprio lo solleticasse il desiderio avrebbe i mezzi per trovarmi. Non tramite Voi, ci ho riflettuto, non ne avreste il…tempo. Forse tramite un’ altra sua intelligente creatura: l’Ispettore Lojacono, un vostro collega della mia epoca . Ma poi, in definitiva io non sono che un suo Lettore. Arrivederci Commissario e in bocca al lupo , per tutto. E aggiustatevi il ciuffo ribelle ! …A proposito…per ringraziarVi dell’attenzione…sfogliatella e caffè pagati da Gambrinus…anche per il Dottor Modo! .