Per mano mia
Il Natale del commissario Ricciardi
Per mano mia è un romanzo giallo di
Maurizio de Giovanni ambientato nella Napoli dei primi anni '30 (per la precisione siamo nel 1931) e imperniato sulla figura del commissario Luigi Alfredo Ricciardi, della squadra mobile della Regia Questura di Napoli.
Si tratta del quinto romanzo con protagonista
il commissario Ricciardi; ricordiamo che i primi quattro vengono classificati come i romanzi del Ciclo delle Stagioni, in quanto ciascuno di questi gialli presenta un sottotitolo collegato, per l'appunto, a una stagione, partendo dall'inverno ed arrivando all'autunno.
Per mano mia è da considerarsi il primo di una nuova serie di romanzi del cosiddetto Ciclo delle Festività; il sottotitolo di
Per mano mia è, infatti,
Il Natale del commissario Ricciardi.
Per mano mia è un romanzo pubblicato nel 2011 e ha da subito goduto di un eccezionale successo di pubblico; i diritti del romanzo sono stati acquistati dall'attore Riccardo Scamacio e dalla sua compagna, l'attrice Valeria Golino, che, a breve, ne proporranno una trasposizione televisiva.
Per mano mia: I personaggi
Per mano mia, il Natale del commissario Ricciardi, Einaudi
I consueti...:
Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi
Il brigadiere Raffaele Maione
Il vicequestore Angelo Garzo
Ponte
Il
dottor Bruno Modo
Bambinella
Don
Pierino Fava
Rosa Vaglio
Enrica Colombo
Livia Lucani
Lucia Maione
E ancora:
Emanuele Garofalo
Costanza Garofalo
Benedetta Garofalo
Suor Veronica
Beniamino Ferro
Il capomanipolo Criscuolo
Lomunno
Franco Massa
Biagio
Aristide Boccia
Falco
E, sopra di tutti:
Il Fatto
Per mano mia: la trama
Mancano pochi giorni al Natale del 1931; in uno stabile della Napoli bene, due zampognari scoprono un orrendo delitto: i coniugi Garofalo vengono ritrovati morti, colpiti da un'arma da taglio.
Il mercato natalizio del pesce a Santa Brigida: qui il commissario Ricciardi avrà l'intuizione per la soluzione del caso (*)
I cadaveri giacciono in due diverse stanze: nell'ingresso la moglie, in un vero e proprio lago di sangue, nel proprio letto il marito, colpito da decine di coltellate.
Il Fatto, quel misterioso fenomeno che "costringe" il commissario Ricciardi ad ascoltare l'ultimo pensiero delle vittime di morti violente, non risulta di grande aiuto al nostro poliziotto.
Si tratta di una faccenda particolarmente "delicata": Emanuele Garofalo è un centurione della Milizia e vi è quindi la necessità di far chiarezza evitando, assolutamente, di compromettere l'immagine della struttura para-militare fascista.
Le
indagini porteranno a scoprire che non sono poche le persone che avrebbero avuto interesse, o meglio "piacere", all'uccisione del centurione; Emanuele Garofalo, infatti, aveva fatto carriera in maniera spregiudicata, rovinando la vita di un collega; inoltre esigeva "il pizzo" dai pescatori, approfittando del potere che gli riveniva dal far parte delle autorità di controllo delle attività portuali.
La storia si interseca con le vicende del brigadiere Maione, costretto a rivivere gli avvenimenti che gli hanno portato via un giovane figlio poliziotto per mano di un piccolo delinquente.
Alla fine, il commissario Ricciardi riuscirà ad arrivare alla soluzione del caso, ricevendo un'improvvisa illuminazione dalla "fuga" di un capitone dal banco di un pescivendolo, al mercato del pesce in via Santa Brigida, mercato che, all'epoca, si teneva il giorno dell'antivigilia di Natale.
(*) Disegno di Nunzio Esposito
Per mano mia: alcune osservazioni
Nel romanzo si fa riferimento alla prima di
Natale in Casa Cupiello: Maurizio de Giovanni la colloca nella serata del 23 dicembre del 1931. Nella realtà, la rappresentazione della prima di quello che all'epoca era un atto unico,
avvenne il giorno di Natale di quell'anno. Lo scrittore, nei
Ringraziamenti finali, chiede scusa ai fratelli De Filippo per lo spostamento di date, necessario allo sviluppo della trama. Corretta, invece, la location della rappresentazione, il Kursal di via Filangieri.
Molto interessante la descrizione, realizzata per bocca di don Pierino, del
Presepe : vengono proposte le le spiegazioni dei tanti significati allegorici che il Presepe presenta con i suoi personaggi e con le sue strutture. Una piccola osservazione: in questo campo non vi è certezza ma, secondo i più, il personaggio addormentato ha nome Benino e non Benito, come riportato nel romanzo!
Anche in questo romanzo, Maurizio de Giovanni si fa apprezzare
per tante pagine di ottima letteratura; particolarmente felici risultano le descrizioni dei personaggi, anche se secondari; superba, per esempio, quella della signora Vaccaro, una anziana signora che passa gran parte del suo tempo a raccontare i propri acciacchi al primo prete disponibile della Chiesa di San Ferdinando, e che vi proponiamo:
Era un'importante esponente delle frequentatrici della parrocchia, una donna facoltosa e molto, molto anziana: alcune leggende che circolavano tra i fedeli della zona la volevano ultracentenaria, ma più probabilmente raggiunti gli ottanta aveva ritenuto di fermarsi a quel tragurdo per almeno una decina d'anni.
Molto bella un'estensione del "concetto dei figli", quello caro a
Filumena Marturano:
Maurizio de Giovanni fa dire a Lucia Maione, la moglie del brigadiere, mentre "spia" la felice famiglia del ragazzo che le ha ucciso il figlio:
I figli nostri, i figli degli altri: sempre figli, sono.