Dieci centesimi
La copertina della raccolta Le solitudini dell'anima, edito da Centoautori
Dieci centesimi, è un racconto contenuto nella raccolta
Le solitudini dell'anima, pubblicata nel 2015.
Si tratta di un piccola ma deliziosa storia che ci presenta il futuro Commissario Ricciardi in un momento decisivo della sua vita. Siamo nel 1919, la prima guerra mondiale è finita da poco. Il giovane barone Luigi Alfredo Ricciardi di Malomonte decide di proseguire gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Napoli.
Non si tratta di una scelta casuale: Ricciardi, afflitto già da anni da
Il Fatto, vuole iscriversi a Filosofia nella speranza di comprendere cosa accade anzi, come sottolinea lui stesso, "per capire a che serve tutto questo dolore".
Ebbene, sarà proprio una manifestazione de Il Fatto, a spingerlo verso la Facoltà di Giurisprudenza: solo da poliziotto potrà cercare di dare un senso alla tragedia umana che lo coinvolge, "utilizzando" Il Fatto per arrivare a dare un piccolo sollievo, sia pure postumo, alle tante vittime della violenza umana, scoprendo la causa delle loro morti: "Nella mia giovane mente idealista speravo che il mio quotidiano martirio a qualcosa servisse".
Alcune osservazioni
1) l'anno di nascita de
il commissario Ricciardi è definitivamente acquisito: è il 1900;
2) nel racconto alcuni riferimenti a orgogli architettonici napoletani: la vecchia Stazione, il Corso Umberto Primo, l'edificio dell'Università;
3) una considerazione "pratica" di Ricciardi; per pochi mesi non era andato in guerra (NDR ricordiamo la famosa Classe 99, chiamata a combattere dopo la disfatta di Caporetto) e lui se ne rallegra non come farebbe un ragazzo "normale"; lui pensa a quale tragedia avrebbe vissuto ascoltando in continuazione gli ultimi pensieri dei tanti ragazzi che morivano al fronte.