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Massimo Troisi Ricomincio da tre

 

Ricomincio da tre (1981) rappresenta un punto di svolta nella carriera di Massimo Troisi. Si era conclusa da non molto l'esperienza della Smorfia e Massimo era molto indeciso sul da farsi. Alla fine puntò sul cinema, spinto dal produttore Mauro Berardi: Ricomincio da tre è il risultato di questa decisione, primo film in assoluto per Massimo, sia come attore che come regista.

A tal proposito, vi proporremo, tra l'altro, un'interessantissima intervista ad Alfredo Cozzolino, amico di sempre di Massimo Troisi, nonché attore in Ricomincio da tre ed anche in altri film. Ne sapremo di più pertanto su questa   decisione di puntare sul cinema e su tanti aneddoti relativi alla stesura della sceneggiatura di Ricomincio da tre.




 

L'indice degli argomenti

 

 

 

 

La Regia di Ricomincio da tre


Il film Ricomincio da tre rappresenta il folgorante esordio alla regia di Massimo Troisi.

 

Il Cast di Ricomincio da tre

 

Massimo Troisi         
Lello Arena      
Ettore Carloni            
Alfredo Cozzolino  
Luciano Crovato         
Carmine Faraco      
Michetta Farinelli 
Vincent Gentile     
Fiorenza Marchegiani  
Jeanne Mas                
Marco Messeri             
Michele Mirabella       
Laura Nucci             
Marina Pagano            
Pino Piccolo               
Patrizio Rispo             
Giuliano Santi          
Deddi Savagnone     
Renato Scarpa         
Lino Troisi         

 

La Trama di Ricomincio da tre

 

Siamo nel dopo terremoto del 1980:  la trama di Ricomincio da tre comincia con Lello (Lello Arena) che va a trovare il suo vecchio amico  Gaetano (Massimo Troisi); lo chiama ad altissima voce,
Ricomincio da tre: Lello chiama Gaetano Ricomincio da tre: Lello chiama Gaetano
mentre sullo sfondo si può notare   uno dei tanti caseggiati puntellati a seguito del  sisma.
Gaetano è il protagonista di Ricomincio da tre: è un ragazzo di 26 anni introverso, molto timido, con un lavoro che non gli dà grandi soddisfazioni.
Il giovane  decide di dare finalmente attuazione ad un suo vecchio progetto: andare via da Napoli approfittando di un punto di appoggio a Firenze (la zia Antonia).
Gaetano usufruisce di un passaggio da un simpatico automobilista (Michele Mirabella) che però, dopo poco, si rivela un depresso con tendenze suicide: Gaetano, terrorizzato, si sostituisce alla guida e conduce il "professor Mirabella" al  centro di igiene mentale di Firenze. Nella casa di cura, il nostro  Gaetano incontra per la prima volta Marta (Fiorenza Marchegiani) , della quale finirà per innamorarsi.
A casa  della zia  conosce poi  Frankie, un giovane evangelizzatore americano,  con il quale lega e che accompagna in giro per Firenze.
La trama di Ricomincio da tre si ravviva con l'arrivo a Firenze di Lello: i duetti tra i dui amici si succedono l'uno dopo l'altro.
Punto cruciale dello sviluppo della trama è il successivo trasferimento di Gaetano a casa di Marta: la loro storia si trasforma a questo punto in una relazione seria.
Gaetano torna  poi  a Napoli per presenziare al  matrimonio della sorella; al suo  ritorno (siamo alle battute finali di Ricomincio da tre)  Marta gli rivela di essere incinta: purtroppo non è certa del padre!!!
L'ultima scena è tra le più famose di Ricomincio da tre: Massimo dice la sua sul nome da dare al bambino ( Massimiliano o Ugo?) .

 

 

Troisi emigrante


Massimo Troisi affronta in Ricomincio da tre un argomento particolarmente delicato per i napoletani:
La domanda del medico tedesco a Massimo Troisi: emigrante? La domanda del medico tedesco a Massimo Troisi: emigrante?
l'emigrazione.
Gaetano osserva che è impossibile per un napoletano viaggiare senza che gli altri pensino che sia un emigrante.
La prima ad esprimersi in questi termini è addirittura la madre.
Segue il matto (Mirabella)  che gli  dà un passaggio; è poi  la volta della mamma di Robertino, il ragazzo con seri problemi psicologici.
Infine tocca al medico tedesco dell’ospedale dove è stato ricoverato Lello.
In quest’ultimo  caso,  Gaetano, ormai rassegnato, alla domanda del medico “Emigrante?”, risponde “Sì!”.





La timidezza di Massimo Troisi in Ricomincio da tre

 

Ricomincio da tre: incontro per caso Ricomincio da tre: incontro per caso


La timidezza di Gaetano nei confronti dell’altro sesso  è l’elemento portante dell’intera storia di Ricomincio da tre. Ricordiamo alcuni episodi:

1) Incontro per caso
Gaetano è in giro con l’amico americano. Intravede Marta che ha conosciuto al Centro di Igiene Mentale. La vuole salutare ma la sua timidezza lo blocca. Come fare?
Soluzione: giro di corsa a tutta birra dell’intero isolato per arrivare casualmente ad incontrare di faccia la ragazza. Ci riesce, ma quanta fatica...

2) La prima volta con Marta
Gaetano  è a casa di Marta, sono le due di notte. Gaetano capisce che la situazione volge al meglio  e che Marta è disponibile a fare l’amore con lui. Mentre Marta è in bagno, Massimo, senza fare alcun rumore, esulta per quello che lo aspetta. Sposta le scarpe puzzolenti e si mette a letto accertandosi che non via sia alcun cattivo odore annusando l’aria.  Marta esce dal bagno e lui, per
Ricomincio da tre: Gaetano  esulta in silenzio Ricomincio da tre: Gaetano esulta in silenzio
la timidezza, finge di dormire.
Marta: ”E' perché non hai fiducia in te stesso. Dai scemo! Lo so che non dormi!"
Marta bacia Gaetano, lui risponde al bacio ed esclama:
"Però prima dormivo veramente, giuro!".

3) Il tradimento
Sempre a letto, Gaetano viene a sapere da Marta di essere stato tradito da lei.
Gaetano subisce il colpo e decide di andare in bagno dove può sfogarsi parlando a sé stesso guardandosi allo specchio. Al ritorno a letto, la sua timidezza lo porta a doversi giustificare per questa lunga permanenza in bagno.
Gaetano: "Scusa Marta, come si chiama chi ha inventato la  penicillina?"
Marta: "Fleming".
Gaetano: "Fleming! Mannaggia a'miseria! Stavo nel bagno e pensavo: come si chiama? Come si chiama? Non mi veniva in mente. E' brutto, perché la F la tenevo, F..F..F.. non mi veniva Fleming,  mannaggia a' miseria, Fleming..lo tenevo.., quanto è brutto quando non ti viene il nome, Fleming, Fleming!"

 

Troisi e la tortura


Ecco il Troisi-pensiero sulla tortura espresso in Ricomincio da tre.

Un'amica gli domanda: "Se ti torturassero come quello del film, tu avresti parlato?"
Gaetano: "Per carità! A me non c'è bisogno di torturarmi. A me basta che dicevano – Guarda che se non parli, forse, ti torturiamo- Immediatamente parlavo, scrivevo, e se non capivano facevo un disegno!"

 

Troisi e Giuda

 

Un altro famosissimo Troisi-pensiero in Ricomincio da Tre.

Gaetano: "Tutti quanti,  Giuda traditore! Giuda traditore! Ma bisogna prima conoscere i fatti. Giuda avrà avuto una ragione per fare una cosa del genere?"
L'amica: "eh no! Per soldi!".
Gaetano: "Per soldi. Non è una ragione? Basta che lo facevano nascere ricco e si evitava tutta questa ammuina, l'uccisione, il tradimento. Lasciamo stare. Quando non si conosce la gente non mi piace criticare. Metti, tu hai bisogno proprio, questi trenta denari, quanto potevano essere? Due-trecentomila lire, quattrocento. Quello avrà messo a posto le cose sue. Metti che andava a casa e la moglie: "Giuda, Giuda! Tu devi andare a lavorare, il padrone di casa, la luce, l'acqua,il telefono. A un certo punto tutte queste cose, si è messo i trenta denari in mano, chi se ne importa, metto a posto la famiglia!".

 

 

 

                              

Mi faccio leggiero leggiero

 


La storia di Ricomincio da tre è caratterizzata tra l’altro dal rapporto burrascoso tra i due amici Gaetano e Lello.
Comincia con i nove “Gaetano” urlati da Lello e si snoda poi per tutto il film determinando molte situazioni di grande ilarità.

In generale,  in Ricomincio da tre, Lello ha un comportamento  estremamente fastidioso e invasivo; in una scena Lello poi  ricorda il grande Totò; è a casa di Marta, e mentre lei è in bagno, incomincia a toccare e spostare tutto quello che vede: il telefono, la radio, il leggio, ninnoli vari, la profumiera, un elmo; Totò fa lo stesso in due film, con la sua grande spalla Peppino de Filippo: nei Fuorilegge, nel negozio di barbiere di Peppino (rompe anche due pettini) e nella Banda degli onesti, in una tipografia.

Ricomincio da tre: mi faccio leggero leggero Ricomincio da tre: mi faccio leggiero leggiero
La scena, che più ricorderemo di Massimo e Lello in Ricomincio da tre, è quella della bicicletta, dove un Lello pigro e stanco convince, o per meglio dire, costringe  Gaetano a  portarlo in giro (con annesso borsone)  alla ricerca di una pensione  sulla canna della bicicletta.
L’argomento decisivo è “Mi faccio leggiero leggiero!”, frase divenuta storica e di uso comune.

Da ricordare anche la figuraccia che Gaetano fa con la futura fidanzata Marta; all'inizio di Ricomincio da tre Lello si è fatto  bello pronunciando una frase di grande effetto "Chi parte sa da che cosa fugge, ma non sa cosa cerca!"  presentandola come una sua creazione.  Successivamente, Gaetano ripropone a Marta lo stesso pensiero come se fosse suo. Marta, ragazza colta,  gli subito notare  che si tratta di un aforisma di Montaigne.
Quando Gaetano incontra Lello a Firenze, si toglie "la pietra dalla scarpa" e gli dice:  "Mi hai fatto fare quella figura di merda, mi hai fatto fare..".

 

 

Le curiosità di Ricomincio da tre:


Il titolo del film Ricomincio da tre  è spiegato dallo stesso Gaetano in uno scambio di battute con Lello. 
Gaetano: "Quello  ch'è stato è stato, basta, ricomincio da tre."
Lello: "Da zero."
"Ah?"
"Da zero, ricomincio da zero!"
"Nossignore, ricomincio da... Cioè… tre cose mi sono riuscite nella vita,, perché devo perdere pure quelle?  Devo  ricominciare  da zero? Da tre!"

 

Ricomincio da tre, opera prima cinematografica di Massimo Troisi, non solo con oltre 13 miliardi fu campione di incassi nel 1981 ( è stato detto che Ricomincio da tre rappresentò la salvezza del cinema italiano dalla crisi di quell'anno) , ma fu insignito di numerosi premi e riconoscimenti:
X Premio "Angelo Rizzoli" a Massimo Troisi per il miglior film e come miglior attore;
Premio "Antonio De Curtis" a Massimo Troisi per la miglior regia;
XXVII Premio David Donatello a Massimo Troisi per il miglior film e per il miglior attore protagonista;
Nastro d'Argento a Massimo Troisi come miglior regista esordiente, miglior soggetto, miglior attore esordiente e a Fulvio Lucisano e Mauro Berardi come miglior produttore;
Globo d'oro a Massimo Troisi come miglior attore rivelazione e miglior regista esordiente;
Targa "Mario Gromo" ricevuta al XXIX Gran Premio Saint Vincent a Massimo Troisi come miglior attore e a Fiorenza Marchegiani come miglior attrice.

 

Poco prima di girare Ricomincio da tre Massimo Troisi aveva conosciuto Pino Daniele che firmò le splendide musiche del film, dando così inizio ad una stupenda e prolifica collaborazione.

 

L'indirizzo che il padre di Gaetano, in Ricomincio da tre, pregando dà alla Madonna, Via Cavalli di Bronzo 31, è l'indirizzo di San Giorgio a Cremano dove si trasferì realmente la famiglia Troisi negli anni sessanta.

 

L'intervista ad Alfredo Cozzolino


QuiCampania: Caro Alfredo, tu sei stato l'amico di sempre di Massimo. Hai vissuto la preparazione e la produzione di Ricomincio da tre. Puoi dirci qualcosa su come è nata la sceneggiatura? 

Cozzolino: Ricomincio da tre nasce dopo la conclusione dell'esperienza della Smorfia. Massimo voleva concentrarsi  decisamente sul teatro ma il produttore Mauro Berardi insistette perché si dedicasse  invece alla preparazione  di  un film. Dopo un anno di indecisione, alla fine Massimo puntò sul cinema. Il film, che è uscito fuori dal lavoro di Massimo,  è però, a ben guardare, un film costituito dalla successione di tante scene e quadri  teatrali.
Ricomincio da tre: Alfredo Cozzolino Ricomincio da tre: Alfredo Cozzolino

Ricomincio da tre è il frutto anche del contributo fornito dal gruppo di noi amici; Massimo infatti aveva memorizzato le tante storie vissute insieme o anche quelle che  ciascuno di noi aveva raccontato nel corso di tanti anni; rielaborò poi  questo patrimonio di fatti e personaggi  aggiungendoci  del suo e portando il tutto magicamente all'esasperazione.
Così sono nate tante scene e anche tanti personaggi di Ricomincio da tre ed anche di altri  film.

QuiCampania: Ci fai qualche esempio?

Cozzolino: La primissima scena di Ricomincio da tre, quella in cui Lello chiama a gran voce e ripetutamente Massimo dal cortile del condominio. Questa scena deriva da un fatto vero: quando noi amici andavamo a chiamare Massimo dovevamo aspettare anche trenta minuti per vederlo scendere.
Anche la successiva scena di Ricomincio da tre incentrata sulla decisione di cosa fare corrisponde a un fatto reale: noi andavamo a chiamare Massimo avendo deciso il da farsi, lui scendeva, tra l'altro non subito, e  scombinava  i nostri piani: in parole povere non si faceva mai quello che avevamo deciso.
Una curiosità su questa prima scena di Ricomincio da tre: la prima volta in cui è stata girata,a chiamare Massimo non era Lello Arena ma Carmine Farago, attore recentemente impegnato in Colorado, che interpretava un altro degli amici che si erano dati appuntamento sotto casa di Gaetano.  Dopo la prima registrazione Massimo decise che era meglio che a chiamarlo fosse Lello, in considerazione del ruolo importante rivestito da quest'ultimo nel resto della storia.

QuiCampania: Anche le tue personali esperienze hanno inciso su alcune parti della sceneggiatura di Ricomincio da tre?

Cozzolino:Io e Massimo ci conoscevamo da bambini. Massimo perse la mamma quando era piccolo mentre io, sempre da piccolo, persi il papà. Mia madre pertanto assunse un po’ il ruolo di "seconda mamma" di Massimo. Nel frequentare casa mia in campagna, una casa di contadini, a Massimo vennero alcune idee quali l'uso in Ricomincio da tre del trattore (che aveva visto nella mia campagna) e la scena del pranzo all'aperto nella casa colonica.
Si spiega così anche la mia partecipazione al film: io ho interpretato il ruolo del marito della sorella nella scena del loro matrimonio. Nella realtà, la sorella di Massimo, alla quale lui  si è ispirato per questa scena nuziale,  era sposata con un pompiere. Di qui la decisione di  avere in Ricomincio da tre un cognato in divisa; io mi ero da poco congedato da carabiniere e Massimo decise che il cognato in Ricomincio da tre   sarebbe stato un carabiniere (quindi uomo in divisa)  e che l'avrei interpretato io. In scena, utilizzai poi la mia vera divisa di carabiniere. La sorella di Gaetano, quindi mia moglie nel film, fu interpretata da  Cloris Brosca, che qualche anno dopo sarebbe diventata famosa per la sua interpretazione della Zingara su RAI 1.
Un particolare curioso: il mobilio e le suppellettili utilizzati in Ricomincio da tre  nella camera da letto del papà di Gaetano, sono di casa mia, compresa la campana con la statua del  Santo alla quale il padre di Gaetano si rivolge in preghiera.

QuiCampania: E per quanto riguarda i personaggi di Ricomincio da tre?

Cozzolino: In Ricomincio da tre il personaggio del dottore di origine tedesca che fornisce informazioni a Massimo sullo stato di salute di Lello (ricordo che Lello si trovava in ospedale a seguito di una caduta dalla bicicletta) trae spunto da una mia esperienza diretta: anni prima, mio fratello era stato ricoverato presso la Clinica Betania di Ponticelli, a esclusiva gestione di personale tedesco ( erano quasi tutte donne). Ebbene, queste tedesche, con il loro strano italiano e con il loro tono, mettevano me e la mia famiglia in grande soggezione quando provavamo a chiedere notizie sulla salute di mio fratello. La stessa soggezione che in scena Gaetano prova quando chiede  in Ricomincio da tre al dottore tedesco dell'amico.
Il  personaggio di Frank trae spunto poi da alcuni evangelizzatori che operavano nel nostro rione e che avevano attratto la nostra attenzione.

QuiCampania: Come è nata la famosa frase di Lello Arena "Mi faccio leggiero leggiero" nella scena di Ricomincio da tre dove Massimo lo porta in giro per Firenze sulla canna di una bicicletta?

Cozzolino: Fu una creazione estemporanea di Lello Arena subito colta e rielaborata da Massimo. Anche il monologo finale sul nome da dare al bambino (ricorderete Massimiliano contro Ugo) non era previsto nella sceneggiatura iniziale ma fu il frutto di un'idea improvvisa  di Massimo per dare corpo all'ultima scena di Ricomincio da tre.
Volevo poi aggiungere, in conclusione, che il materiale girato per Ricomincio da tre sul quale si lavorò fu talmente abbondante che  alla fine furono girate molte più scene di quelle che noi  vediamo nel film;  il montaggio finale fu quindi particolarmente laborioso: Massimo fu costretto, suo malgrado, a dover "cestinare" molte scene di notevole livello.

 

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