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Il testo di Generale



Ecco il testo di Generale, la meravigliosa canzone di Francesco De Gregori del 1978.

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Generale



Generale, dietro la collina 
ci sta la notte buia e assassina, 
e in mezzo al prato c'e' una contadina, 
curva sul tramonto, sembra una bambina, 
di cinquant'anni   di cinque figli, 
venuti al mondo come conigli, 
partiti al mondo come soldati 
e non ancora tornati. 
Generale, dietro la stazione 
lo vedi il treno che portava al sole, 
non fa più fermate neanche per pisciare, 
si va dritti a casa  senza più pensare, 
che la guerra e' bella anche se fa male, 
che torneremo ancora a cantare 
e a farci fare l'amore, l'amore delle infermiere. 
Generale, la guerra e' finita, 
il nemico e' scappato, e' vinto, e' battuto, 
dietro la collina non c'e' più nessuno, 
solo aghi di pino e silenzio e funghi 
buoni da mangiare, buoni da seccare, 
da farci il sugo quando viene Natale, 
quando i bambini piangono 
e a dormire non ci vogliono andare. 
Generale, queste cinque stelle, 
queste cinque lacrime sulla mia pelle 
che senso hanno dentro al rumore di questo treno, 
che e' mezzo vuoto e mezzo pieno 
e va veloce verso il ritorno, 
tra due minuti e' quasi giorno, 
e' quasi casa, e' quasi amore.

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