di Amedeo
Anch'io volevo proporre ai lettori di Quicampania un mio personale ricordo relativo a un fatto realmente accaduto (NDR ecco i link alle altre lettere ricevute: Scaramanzia napoletana, Ragazzi ho un problema a casa).
Siamo nell'ormai lontano 1975; l'episodio si verificò al Centro Elaborazione Dati del Banco di Napoli.
Il Napoli in quel periodo andava fortissimo; la squadra, in quell'annata, sfiorò lo scudetto arrivando al termine del campionato a due soli punti dalla vincitrice, la solita Juventus.
La squadra era allenata da uno dei personaggi più noti e più cari alla tifoseria azzurra: Luis Vinicio, soprannominato, e a ragione, 'O Lione.
L'episodio ha per protagonisti due dirigenti di allora del Banco di Napoli: il primo, il direttore Morelli, era un gran appassionato del calcio in genere, e del Napoli in particolare; il secondo, il direttore Corcione, gran lavoratore, era invece completamente ignorante in materia calcistica.
Ebbene, il grande Vinicio venne a visitare il Centro Elettronico del Banco.
Iil direttore Morelli, emozionatissimo, ebbe il graditissimo compito di accogliere Vinicio e di portarlo in giro per la struttura; Morelli pertanto mostrò all'allenatore, con malcelato orgoglio, le sale-macchina, i calcolatori, le tecnologie di cui il Centro era dotato. Durante il giro fu ben difficile contenere l'entusiasmo dei dipendenti: tutti volevano salutare il grande allenatore, tutti volevano stringergli la mano,
Quasi alla fine del giro, il direttore Morelli e Vinicio passano davanti alla stanza del direttore Corcione; Morelli entra con l'illustre ospite e, con la voce rotta dall'emozione, dice al collega:
"Hai visto chi c'è?".
Corcione guarda il direttore Morelli, fissa Vinicio e non capisce.
Morelli: "Ma come, è Vinicio!":
Corcione:"Ah! Vinicio, Vinicio, Vinicio. Filiale di Pozzuoli?".
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