Il Presepe Napoletano
(I luoghi)
L'esposizione esterna di Giannotti in vico Santa Luciella
La famiglia Giannotti appartiene alla ristrettissima cerchia di famiglie napoletane che, da diverse generazioni, sono dedite alla produzione artigianale di presepi e pastori.
Quella di Vincenzo Giannotti è la quarta generazione della sua famiglia ad occuparsi di arte presepiale.
Abbiamo chiesto a Vincenzo di accompagnarci alla scoperta di questo fantastico mondo.
Oggi ci parlerà dei "luoghi" del Presepe.
Quicampania: Ha accennato ai tanti "quadretti" presepiali dedicati al commercio: botteghe varie, negozi di macelleria e salumeria, banchi all'aperto, etc…; che significato hanno?
Giannotti: Come abbiamo visto, tutto nel Presepe simboleggia un continuo divenire; anche in questo caso, i diversi quadretti presenti rappresentano lo scorrere del tempo; infatti, ogni attività commerciale è associata a un determinato periodo dell'anno, anzi a un ben preciso mese. L'associazione è dovuta alla stagionalità propria di ogni attività.
Pertanto abbiamo che:
Alcuni banchi di commercianti
il macellaio e il salumiere rappresentano gennaio;
il venditore di ricotta, febbraio;
il venditore di pollame, marzo;
il venditore di uova, aprile;
una coppia che vende ciliegie, maggio;
il venditore di farina e pane, giugno;
il venditore di ortaggi e di pomodori, luglio;
il cocomeraio, agosto;
il venditore di fichi, settembre;
il vinaio, ottobre;
il venditore di castagne, novembre;
il pescivendolo, dicembre.
Quicampania: Esaminiamo adesso qualche "luogo" tipico, ambiente o costruzione particolare presente in ogni Presepe che si rispetti.
Giannotti: Non può mancare il
mulino; va posizionato al livello inferiore, possibilmente non lontano dalla taverna. Il mulino ha anch'esso un significato di "movimento"; le pale rappresentano lo scorrere del tempo, mentre la farina bianca, quindi quella che deve essere lavorata, ha un significato di morte. La farina però diventa pane e quest'ultimo è, per definizione, il simbolo della vita. Quindi la morte che diventa vita.
Abbiamo poi la
fontana; in questo caso c'è il flusso dell'acqua dal basso (la fonte) verso l'alto (la fontana stessa), a simboleggiare, ancora una volta, la morte che diventa vita. La fontana ha poi un ulteriore significato connesso all'Annunciazione: secondo taluni, sarebbe avvenuta proprio mentre Maria attingeva dell'acqua da una fontana.
Di grande rilievo è poi il
ponte; va posizionato tra due colline, quindi tra due sugheri, e il suo significato è evidente; rappresenta, in assoluto, il passaggio dal male al bene, dalla la morte alla vita. Il ponte non deve mancare in un Presepe!
Abbiamo, infine, il
pozzo; va posizionato al piano inferiore; qui si ripete il discorso della fontana: simboleggia il passaggio dal basso verso l'alto, dagli inferi alla salvezza, dal bene al male.
Quicampania: Concludiamo così la nostra chiacchierata che ci ha consentito di approfondire alcuni aspetti fondamentali del Presepe Napoletano; ha altre osservazioni da aggiungere?
Giannotti: Volevo, di cuore, proporre un suggerimento a tutti i genitori; volevo consigliare loro di tenere ben desta la tradizione del Presepe. Non conta quanto grande, quanto ricco sia il Presepe che andiamo a costruire. Bastano anche pochi euro e un piccolo spazio. Quello che conta è coinvolgere nella sua costruzione i propri figli, facendoli partecipare a tutte le fasi dello sviluppo del Presepe, raccontando loro i tanti significati che questa tradizione racchiude.
Sarebbe molto bello se, com'è già accaduto per tante generazioni, anche i vostri figli un giorno facessero poi lo stesso con i loro figli.
Buon Natale da Enzo Giannotti!
Clicca per guardare le altre due pagine dedicate al Presepe Napoletano:
Il Presepe Napoletano: storia e struttura
Il Presepe Napoletano : i Pastori