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Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi



Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi è un film del 1960 diretto da Mario Mattoli.
E' uno dei non pochi film, tutti di grande successo, costruiti sulla coppia Totò-Fabrizi. Ovviamente il ruolo di Totò è quello di maggiore evidenza, ma Aldo Fabrizi, un po' come riuscì spesso al grande Peppino, riesce a mettersi in mostra quasi come il nostro Principe. Potremmo dire che Fabrizi in questo Totò, Fabrizi e i Giovani d'oggi sia un co-protagonista e non una semplice spalla.
Alcuni dei duetti tra i due sono particolarmente esilaranti, con un eccezionale ritmo delle battute: il confronto, come risulta anche, ad esempio ne I Tartassati, è quello tra il napoletano furbo, simpatico, pieno di vita e magari pronto a qualche "piccolo imbroglio " ed il romano serio, pesante di fisico e di animo, burocrate e "tutto di un pezzo".

Vi proponiamo i seguenti argomenti:

La regia di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi


Mario Mattoli è il regista del film. Si tratta di uno dei registi che più hanno lavorato con il grande Totò.

Il cast di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi

Una delle locandine del film Una delle locandine del film







Totò
Aldo Fabrizi
Lella Fabrizi
Rina Morelli
Luigi Pavese
Franca Marzi
Angela Luce
Oreste Lionello

Geronimo Meyner
Christine Kaufmann






La trama di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi



Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi narra delle alterne fortune della storia d'amore tra due giovani, Carlo e Gabriella, rispettivamente figli del rag.Giuseppe D'Amore (Aldo Fabrizi) e di "Cocozza cavalier Antonio della Premiata Pasticceria omonima " come Totò ama presentarsi (da notare che l'attrice che interpreta la parte di Gabriella, Christine Kaufmann, divenne successivamente nota per il suo matrimonio con Tony Curtis).
I due futuri consuoceri non fanno altro che beccarsi in continuazione, decidendo, ad ogni loro litigio, che il matrimonio non deve avvenire. Vittime di questi annullamenti ripetuti sono i tipografi incaricati della stampa delle partecipazioni e costretti a fare e rifare il lavoro.
La trama di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi scorre così sino al termine, anche dopo la celebrazione del matrimonio, avvenuta, opportunamente, in assenza dei due uomini: in questa circostanza finale, i due, non potendo più impedire la celebrazione del matrimonio, punteranno al loro annullamento (clicca).
Da notare che la voce fuori campo che accompagna lo svolgersi della storia è quella di Nino Manfredi; alla fine riesce a piazzare anche il suo famosissimo "Fusse che fusse la volta bona...".


Alcune battute e alcune scene da non dimenticare di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi



L'esame del futuro genero


Totò concorda con il futuro genero sulla Dolce vita Totò concorda con il futuro genero sulla Dolce vita


Il giovane Carlo si presenta per la prima volta al futuro suocero.
Totò ha due compiti: valutare il giovanotto e, su ordine della moglie, obbligarlo a un fidanzamento lungo (1-2 anni...).
Subito e in maniera chiara gli dice che gli deve fare alcune domande per conoscerlo.
Diversi i quesiti, i primi tre per "dovere" ( "Si interessa di politica? "; "E' iscritto a qualche partito? "; "Milita? "), gli ultimi due, invece, molto più importanti :"Ha visto La Dolce vita? "; "Le è piaciuta? ".
Le risposte sono positive e l'esame è superato!

Poi discute sul fidanzamento: il famoso fidanzamento "lungo " (1-2 anni) chiesto dalla moglie salta: la trattativa si chiude per ben due mesi!!!


L'incontro tra le due famiglie


L'incontro tra le due famiglie avviene in una trattoria di campagna; il regista Mattoli lo presenta come uno duello tipo Far-West.
La conflittualità tra le due famiglie o, meglio, tra i due consuoceri è tutta basata sugli aspetti economici; il ricco Totò arriva in autobus per non mettere in difficoltà Fabrizi; questi invece arriva in auto, presa a noleggio, per non sentirsi inferiore al rivale. Poi si scatena il primo litigio sulle spese matrimoniali e su chi se ne debba fare carico.
Di grande comicità è l'atteggiamento del rag.D'Amore; temendo che, come da prassi, debba essere lui a pagare il conto, ordina per la propria famiglia quattro economici brodini . Quando poi, per un equivoco, capisce che la prassi preveda che sia il padre della sposa a dover pagare il pranzo, cambia la "comanda " in "quattro fettucine, burro, sugo, formaggio e rigaglie di pollo; una doppia! ". Purtroppo per lui l'equivoco si chiarirà e dovrà pagare il pranzo.

Lo scambio di abiti

Lo scambio di abiti nel taxi Lo scambio di abiti nel taxi



Il sarto invia l'abito di Totò confezionato per le nozze a Fabrizi e viceversa.
Questo errore provoca alcune scene di irresistibile comicità, come quella che avviene all'interno di un taxi dove i due due provano a scambiarsi gli abiti.
Da notare una battuta di Totò, classificabile tra quelle "demenziali " del nostro: nell'osservare l'immensa vastità del pantalone (del consuocero) che ha indossato, commenta: "Non ho avuto un pancione così, neanche in tempo di guerra! ".






Il tormentone di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi

Lo schiaffeggiatore di via dell'Impero Lo schiaffeggiatore di via dell'Impero
Totò, sin dal primo incontro con il consuocero, è convinto di averlo già conosciuto. Nello svolgersi della storia crede più volte di ricordarsi come e dove abbia conosciuto Fabrizi. Nessuna delle ipotesi è particolarmente lusinghiera per il ragionier D'Amore!
Si inizia dopo solo pochi minuti di conoscenza: "Lei non vendeva le sigarette all'angolo di via San Silvestro, con la sua cassettina? ".
Si prosegue a casa D'Amore: "Lei non è quello che per conto della Sacra Famiglia andava in giro con il sacco a raccogliere rifiuti? ".
Mentre danno un'occhiata alla futura casa dei ragazzi:
"Lei, per caso, non suonava il trombone nella banda municipale di Tivoli? ".
E subito dopo: "Per caso era l'accalappiacani di Frascati? ".
Successivamente:
"Lei per caso faceva il barbiere a Centocelle? ".
Alla fine, nel taxi dove si stanno scambiando gli abiti, riesce a ricordarsi finalmente chi sia il realmente il Rag.D'Amore: un fascistone che gli aveva buttato per aria il cappello durante una sfilata, da cui il soprannome di "Lo schiaffeggiatore di Via dell'Impero ".


Su quale ruota?



La scena finale di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi è scoppiettante come tutto il film. Come prima accennato, Totò e Fabrizi litigano per l'ennesima volta nel taxi dove si stanno scambiando gli abiti; la causa scatenante l'ultimo litigio è dovuta al fatto che Totò riconosce in Fabrizi un vecchio fascista manesco e arrogante.
Decidono, pertanto, per l'ennesima volta che il matrimonio non deve aver luogo; fortunatamente arrivano tardi per riuscire nel loro intento, i ragazzi sono ormai già sposati:

Cocozza: "Questo matrimonio non s'ha da fare! ";
D'Amore: " Non si devono sposare. ";
La signora D'Amore: "Ma sono già sposati! ";
Cocozza: "Io chiedo l'annullamento! ";
D'Amore: "No, lo chiedo io! ";
Cocozza: "L'ho detto prima io. ";
D'Amore: "Ma io lo chiedo attraverso la Sacra Rota! ";
Cocozza: "Quale ruota? ";
D'Amore: "Quella di Roma. ";
Cocozza: "E io su tutte le ruote! ".

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