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Operazione San Gennaro



Operazione San Gennaro è un film del 1966 che riscosse all'epoca un ottimo successo di pubblico; è un film che prende un po' in giro il genere, che in quegli anni andava molto forte, dei grandi colpi portati a termine da bande organizzatissime di criminali di grandi capacità "professionali " e senza scrupoli.
La partecipazione del nostro Totò (Operazione San Gennaro è uno dei suoi ultimi film) è minimale, ma, come vedremo, in ogni caso di grande impatto comico.
Operazione San Gennaro ci mostra una Napoli particolarmente folcloristica e "pezzente ", ma il clima, chiaramente ironico, non offende alcuna sensibilità.
Invece si rimane tristemente colpiti osservando le caratteristiche della criminalità napoletana dell'epoca; pur trattandosi semplicemente di un film, si intuisce che negli anni 60 la criminalità non aveva ancora effettuato quel tragico salto di qualità a noi tutti ben noto. In altre parole, potremmo dire che questo film oggi non potrebbe essere girato; quella sceneggiatura, con quei criminali, risulterebbe troppo lontana dalla realtà.
Da rimarcare la splendida interpretazione del personaggio di Dudù, un guappetto napoletano, da parte di Nino Manfredi, uno dei pochi attori nati lontani dal Vesuvio e in grado di esprimersi in un napoletano perfetto.
Il ruolo della fidanzata di Dudù, Concettina, è interpretato da Claudine Auger, attrice in grado di passare, in pochi mesi, dal ruolo della Bond-girl in 007-Operazione Thunderball a quello della ... Dudù-girl in Operazione San Gennaro!


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La regia di Operazione San Gennaro



La regia è del grande Dino Risi.


Il Cast di Operazione San Gennaro

Una locandina (in spagnolo) di Operazione San gennaro Una locandina (in spagnolo) di Operazione San Gennaro





Totò
Nino Manfredi
Claudine Auger
Senta Berger
Harry Guardino
Mario Adorf
Pinuccio Ardia
Dante Maggio
Enzo Cannavale




La trama di Operazione San Gennaro



Una banda di tre americani, il capo Jack, la bella Maggie e il tecnico Frank, vengono a Napoli per rubare il tesoro di San Gennaro. Jack, grazie alla sua amicizia con Don Vincenzo 'o Fenomeno (Totò), un potente deliquente napoletano, si assicura la collaborazione di Armanduccio Girasole (Nino Manfredi), in arte Dudù, per effettuare il colpo. Dudù non sa che l'obiettivo dell'azione è il tesoro di San Gennaro; quando ne viene a conoscenza, prima si tira indietro, poi, ritenendo di avere l'appoggio del Santo stesso, partecipa al colpo con l'obiettivo di investire il ricavato in favore della povera gente dei quartieri bassi di Napoli (non dimenticando, comunque, tra gli investimenti da effettuare, l'acquisto di Eusebio, il Messi dell'epoca, per assicurare alla squadra azzurra la Coppa dei Campioni). Il colpo viene effettuato in una Napoli distratta dalla finalissima del Festival di Napoli; il tesoro passa più volte di mano in mano, sino ad essere riportato, involontariamente, da Dudù al legittimo proprietario, San Gennaro.


La partecipazione di Totò


La partecipazione di Totò a Operazione San Gennaro è minimale; Totò è impegnato solo in cinque scene.

Nella prima, la più lunga e la più comica, Totò è a Poggioreale dove la fa da padrone, assistito da Gaetano, una fida guardia carceraria (Enzo Cannavale). Totò si muove nel carcere liberamente, si lamenta se il direttore utilizza il telefono impedendogli di fare telefonate, regala pacchetti di sigarette agli altri carcerati...
Operazione San Gennaro:Totò, in libera uscita dal carcere, brinda a un matrimonio Operazione San Gennaro:Totò, in libera uscita dal carcere, propone un brindisi al matrimonio di una sua parente
Da ricordare uno scambio di battute con un carcerato che si mostra (giustamente...) adirato nei confronti della moglie che lo è venuto a salutare con un bimbo di pochi mesi, evidentemente di altro padre...:
Totò alla moglie: "Che bella creatura; e quanto tempo tiene questo giovanotto? "
La moglie: "Otto mesi, Don Vincè "
Totò, rivolgendosi al marito carcerato: "Otto mesi, e tu stai in galera da tre anni; se facevi la persona per bene, questo poteva essere figlio a te! "
La moglie: "Hai capito che ha detto Don Vincenzo? ".

Nella seconda scena, Totò partecipa a un matrimonio, usufruendo di un permesso.
E' accompagnato dal fido Gaetano-Cannavale ( "è giovane e si deve divertire! ").

Nella terza scena, Totò ascolta i dubbi di Dudù-Manfredi sul colpo al tesoro di San Gennaro e lo spinge a cercare di comprendere quale sia la volontà del Santo.

Nella quarta scena, di pochissimi secondi, assiste, al fianco del direttore del carcere, alla trasmissione in TV della finale del festival.

Nella quinta scena, chiamato di urgenza da Dudù, riesce a impartire ordini ai suoi uomini all'aeroporto di Capodichino, per far ritardare la partenza dell'aereo per gli Stati Uniti.


La pericolosisima banda di Dudù



Un po' come per la banda de I soliti ignoti, quella di Operazione San Gennaro rappresenta la risposta italiana, anzi napoletana, alle agguerritissime bande proposte dai film americani dell'epoca.
Anche in questo film, un'ampia parte della sceneggiatura è dedicata all'operazione di reclutamento dei componenti della banda; è una parte caratterizzata da una grandissima comicità!
Analizziamo la composizione della banda di Dudù: il collaboratore diretto del capo è Cercillo, l'equivalente del bandito "duro" dei film "seri"; grande e grosso, è sempre pronto ad eseguire gli ordini di Dudù; da ricordare la scena ambientata in una villa sulle colline di Pozzuoli, dove ha luogo il summit finale per l'organizzazione del colpo: Cercillo è incaricato di fare la "guardia" all'esterno della villa e di non far entrare nessuno; si addormenta e uno dopo l'altro entrano diversi personaggi della micro (ma molto micro...) criminalità partenopea alla ricerca di un posto nell'organizzazione del colpo da realizzare, colpo che Jack riteneva fosse segretissimo.
Abbiamo poi il Barone, distinto signore che vive partecipando, da invitato, a vari congressi medici: è infatto un caso medico rarissimo, ha il cuore a destra! Assicura la sua disponibilità per il colpo, a condizione che non avvenga a fine mese, quando deve partecipare a un congresso a Stoccolma, dove non è mai stato e dove "la trasferta è buona" (frase accompagnata da un gesto inequivocabile delle dita). Durante il summit già richiamato, chiede chiarimenti su come vestirsi per il colpo, in quanto "l'abito ha sempre la sua importanza".
ll Capitano al San Paolo. Da notare il ciuccio alla sua destra. ll Capitano impegnato al San Paolo. Da notare il ciuccio alla sua destra
Poi c'è Agonia, sicuramente il personaggio della banda meno caratterizzato. Di mestiere guida i carri funebri. Deve il suo nome al fisico particolarmente magro.
Più interessante la figura del Capitano: è il "tecnico" del gruppo; Dudù e Cercillo lo cercano allo stadio San Paolo, dove è impegnato a guidare il tifo di una curva incandescendente.
Sua una battuta che oggi sarebbe particolarmente di attualità, dopo le tante polemiche sull'Unità d'Italia: si sta giocando Napoli-Atalanta e Cercillo gli chiede di seguirlo perchè desiderato da Dudù; il Capitano chiede a Dudù di aspettare "quando facciamo quatt gol a sti Italiani!". Per la cronaca, poi segnerà Josè "coniglio" Altafini.
Durante il summit, si preoccupa perchè il colpo è previsto per l'una di notte, le venticinque..., e a quell'ora non c'è il filobus per portarlo al punto di ritrovo.
Si distingue anche perchè non può sincronizzzare il proprio orologio, come richiesto da Jack, perchè lo ha dovuto pegnorare.
Ricordiamo infine l'auto della banda, un'incredibile 600 Multipla!

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