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Il Liceo Giambattista Vico



di Antonio La Gala



Un liceo che ha lasciato ricordi in un’ampia area di Napoli (Materdei, Corso Vittorio Emanuele e Vomero) è il Giambattista Vico.
Nacque nel 1894 come "quarto" liceo-ginnasio, perché i tre allora già aperti  (Vittorio Emanuele, Umberto e Genovesi), erano divenuti insufficienti a contenere la crescente popolazione scolastica. A dicembre di quell’anno fu intitolato a Giambattista Vico. La sede iniziale era in un edificio presso la chiesa di Trinità Maggiore.
Nell’anno scolastico 1925-26 il Vico si trasferì in una sede più vicina alla sede attuale, cioè nel Rione Materdei alla Salita San Raffaele 34, nell'ex convento delle monache di San Gennariello a Materdei.
Ma anche la sede di Salita San Raffaele era oggetto di lamentele perché l'istituto era quasi soffocato, in un locale angusto ed antigienico, non suscettibile di miglioramenti significativi.
Foto del Liceo Giambattista Vico Il Giambattista Vico
Poco dopo, nell'ambito della realizzazione delle opere pubbliche denominate “Opere del Regime” per il Vico (assieme alla scuola elementare Vincenzo Cuoco) fu trovata una nuova sede, quella attuale, risistemando agli inizi degli anni Trenta l’Istituto San Francesco di Sales alla Cesarea.
Questo edificio aveva ospitato dal 1693 suore di clausura; nel 1816 fu annesso all’Albergo dei Poveri; a metà Ottocento lo troviamo ospizio di donne povere, arrivate fino a quasi mille. Agli inizi del Novecento funzionava come manicomio provinciale. Nell’immediato prima dopoguerra l’edificio era stato caserma per la Regia Guardia e poi per la Guardia di Finanza. Per un certo tempo era diventato ancora dopo un mendicicomio perché vi trovavano rifugio famiglie senza tetto. Abbandonato all’incuria del tempo e degli uomini, aveva subìto gravi danni in occasione del terremoto del 1930.
Subito dopo il terremoto si provvide al recupero della struttura per uso scolastico, dividendola in due parti, mediante un'incisione trasversale.
Nella parte verso Piazza Mazzini si ricavò il Liceo Vico, capace di circa 30 aule per 900 alunni. Nell’altra parte si ricavò la Vincenzo Cuoco.
L'ingresso principale del Vico è quello che si apre nel centro della facciata su Salvator Rosa, servito da un doppio scalone, rovinato dalla peggiore retorica dannunziana versata da una lapide.
Il Vico nacque come liceo classico ed è rimasto tale fino a pochi anni fa, prima di aprire nuove sezioni di liceo scientifico e liceo linguistico.
Fra le tradizionali e simpatiche rivalità sempre presenti fra scuole, nel passato era particolarmente viva quella fra il Vico e il Sannazaro. In particolare al Sannazaro veniva attribuita una maggiore propensione per le idee etichettabili conservatrici, mentre il Vico, specialmente negli anni Sessanta e Settanta, grazie anche alla presenza di alcuni “mitici” professori, sviluppò al suo interno gruppi studenteschi ideologizzati a sinistra.
Fra gli alunni del Vico vanno ricordati l’attrice Giuliana de Sio, lo scrittore e noto personaggio televisivo Antonio Lubrano e, con amarezza, il giornalista vittima della camorra Giancarlo Siani.

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