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Antiche edicole devozionali del Vomero



di Antonio La Gala



Edicola di Antignano L'edicola di Antignano

A Napoli in passato venivano costruite numerose edicole devozionali; con lo scorrere del tempo molte di esse sono scomparse.
Al Vomero sono scomparse più che altrove, perché in questo quartiere, a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento, cioè per quasi un secolo, l’imponente trasformazione del territorio non si è fermata davanti alle preesistenze storiche, artistiche e sacre. E’ stato distrutto un patrimonio culturale della devozione popolare del passato, è stata perpetrata una strage di massa delle centinaia di edicole religiose che si trovavano sui muri dei fabbricati da abbattere, lungo le strade allargate, negli orti divenuti case. Non se ne saprà mai più niente, perché manca ogni documentazione, scritta od iconografica. Sono sopravvissute solo quelle che per caso non stavano sul muro sbagliato.
Di queste nel presente articolo ricorderemo quelle più in vista, la cui “storia” è ricavabile dalle targhe che contengono.
Fra le edicole più antiche e note va ricordata quella all’angolo fra le vie Bernini e Torrione S. Martino, con un Crocefisso in legno dipinto.
Antico è anche il tondo in ceramica, raffigurante la Madonna con Bambino, in via Cimarosa 69, datato 1780, che ci ricorda che l’area della Floridiana fino alla data della collocazione di quel tondo apparteneva ai religiosi del complesso di Santa Maria del Portico.
Di incerta antichità è l’edicola che si trova all’angolo fra le vie Girolamo Santacroce e Salvator Rosa. L’attuale cappelletta risale alla sistemazione di quell’incrocio avvenuto alla fine degli anni Venti del Novecento, ma una stampa dell’Ottocento raffigura nello stesso posto un’importante edicola religiosa. Quella attuale contiene una “Madonnina delle Grazie” datata 1720.
L’edicola di via Sacchini, angolo piazzetta Durante, dedicata a S. Antonio di Padova, fu costruita nel 1925, rinnovata nel 1945 e restaurata nel 1976.
Non poche edicole vomeresi sono sorte nella seconda metà degli anni Quaranta del Novecento. Fra esse ricordiamo quella dedicata nel 1946 alla Madonna di Pompei, vicino alla chiesa della Piccola Pompei; l’edicola in via Massimo Stanzione datata 1949, la cui dedica a S. Ciro recita: ”A cura dell’Azione Cattolica”; l’edicola del 1947 che si trova al “cancello di ferro” in via Cesi; l’edicola grandicella del 1950, in via Recco, ad Antignano, a poca distanza di un’altra più piccola che si trova nella vicina via Annella di Massimo; l’edicola apposta nel 1949 in via Annibale Caccavello, dedicata alla V.SS. di Bonaria, di Vico Cacciottoli.
Oltre alle cappellette qui ricordate ne possono essere elencate altre, sia più antiche, (ad esempio quelle che s’incontrano lungo le discese del Petraio e della Pedamentina, di via della Cerra, di Case Puntellate), e sia meno antiche (ad esempio quelle di via Merliani, di viale Michelangelo e di piazza Immacolata).
Speriamo che queste residue testimonianze dalla religiosità popolare non spariscano anch’esse, perché con la loro scomparsa senza il sorgerne di nuove, rischia di sparire ogni testimonianza di questo fondamentale aspetto culturale del nostro passato, e della nostra storia e cultura religiosa in generale.

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