Il signor Pasquale Carlo, responsabile della pro loco di Castelvenere, ci regala la ricetta di un piatto dal nome particolare, "la scarpella", uno dei più gustosi piatti tipici campani. Non è un piatto da corso di cucina, ma...
Pasquale Carlo: La scarpella di Castelvenere è un piatto semplicissimo, proprio perché si basa su quelli che potevano essere gli alimenti presenti nella a dispensa dei contadini di una volta.
Un piatto semplice e povero.
La “scarpella” è un piatto tipico di Castelvenere, non lo ritrovate da nessuna parte, nemmeno a 2 km. da qui. La particolarità, poi, di un piatto effettivamente tipico, sta proprio nel non avere una ricetta ben definita, perché ogni famiglia ha una sua variante, a cominciare dal tipo di pasta utilizzato. Qualcuno usa i mezzi ziti, qualcuno i perciatelli, che sono una via di mezzo tra gli ziti e i bucatini. Queste sono le tipologie usate.
Questa pasta viene lessata e condita con abbondante olio extravergine di oliva, che a Castelvenere si caratterizza per avere dei cultivar che non si trovano altrove, tipici di questa zona, che sono la “scioppella” e la “femminella”, le. due tipologie di olive più coltivate nel nostro territorio. Si tratta di un olio a bassissima acidità, ma anche a bassissima resa. Tornando alla pasta, questa, una volta condita, va messa in teglia con l’aggiunta di tantissime uova sbattute, formaggio, vaccino o pecorino fresco, dipende un po’ dai gusti, formaggio grattugiato (in questo caso il pecorino è preferibile), e tanta salsiccia essiccata.
Il tutto viene messo in forno; una volta la cottura veniva fatta nel fornetto da campo, oggi dobbiamo accontentarci dei nostri forni moderni...
Alla fine la Scarpella di Castelvenere risulta per metà "fritto" nella sua parte inferiore, e con la pasta dello strato superiore tutta disposta in modo anarchico: un piatto che si lascia effettivamente mangiare in un attimo.
Quicampania: Ci può dare le "dosi" per realizzare una buona Scarpella di Castelvenere?
Pasquale Carlo: Partiamo da 500 gr di pasta, aggiungiamo, oltre all'olio che serve per il semplice condimento della pasta, 8 o 10 uova sbattute, sicuramente non meno di 200/250 gr di salsiccia, altrettanto di formaggio fresco e altrettanto di formaggio grattugiato.
Quicampania : Diciamo che non fa parte della dieta macrobiotica! Questo è un piatto per quante persone?
Pasquale Carlo:Non tantissime persone, diciamo non più di quattro!
Quicampania: E noi che pensavamo che la Scarpella di Castelvenere fosse un piatto leggero e povero!!!