Questo non è l'ennesimo "libro di storia" su Napoli, nel senso che non ne racconta
la storia in modo organico, più o meno compiuto, ma ne raccoglie alcune
"schegge" su singoli aspetti o episodi meno trattati dalla pubblicistica locale,
singoli flash sulla vita quotidiana del passato della città.
Proporre nuovi lavori sulla storia di Napoli è un'impresa ardua perché sul
te-ma è stato già detto tutto, e non avrebbe senso rimestare quanto già si trova
nelle innumerevoli pubblicazioni esistenti.
Ho cercato di superare la difficoltà proponendo, appunto, argomenti
meno trattati, evitando dì ripetere informazioni di erudizione fine a se stessa,
con sfoggio di nomi e date, ma cogliendo aspetti meno usuali, presentando
narrazioni che hanno agganci diretti, espliciti, con la vita ordinaria.
Ecco come Antonio La Gala descrive il suo nuovo libro dedicato a Napoli.
E' un libro da non perdere, di facile e piacevole lettura, costituito da tanti piccoli capitoletti dedicati ciascuno a un argomento ben specifico: si passa quindi dalle pagine dedicate alle singole strade o piazze a quelle dedicate alle Chiese, dagli articoli sviluppati sui più svariati mezzi di trasporto, vecchi e nuovi, al racconto delle storie delle scuole più famose della nostra città. E così via toccando tutti gli aspetti più importanti e particolari della vita della nostra città.
Fa da sfondo a tutti i racconti proposti dall'Autore una sottile venatura di tristezza espressa con una certa ironia:
La Gala non riesce a raccontare di Napoli senza far trapelare la sua rabbia per come Napoli è diventata grazie alla nostra classe politica e a noi stessi. Non perde quindi occasione per rimarcare come i tesori della nostra città siano stati "maltrattati" e come le nostre condizioni di vita risentano di tali comportamenti.
Un esempio per tutti; dopo aver raccontato tutto sulla storia del Cardarelli, ecco la sua chiosa:
"In seguito l'affidamento del megabusinnes della Sanità pubblica alla politica, e in specie alle Regioni, ha reso anche il Cardarelli, in parte a ragione e in parte a torto, un incubo per chiunque tema, prima o poi, di dovervi ricorrere."