Secondo i più noti demonologi, i più celebri convegni di streghe furono quelli che venivano effettuati nottetempo sotto un albero di noce, in una località nei pressi di Benevento, in Campania.
Qualcuno ha affermato che, come l’arcangelo Gabriele, per essere adorato, si scelse una grotta nel Siponto, così Satana, principe dei diavoli, per essere venerato dalle streghe, eresse il sito per i suoi convegni diabolici, sotto un albero di noci in seguito denominato ’A noce ’e Beneviento (il Noce di Benevento).
A pochi chilometri di distanza dalla città di Benevento, si credeva che esistesse questo famoso albero, sotto il quale si banchettava e il diavolo in persona teneva udienza al pari di un re.
Per partecipare a queste infernali assemblee, le streghe e gli stregoni, dovevano rinunziare alla Fede cattolica e a tutti i suoi Sacramenti. Allora Satana in persona leggeva a questi il proprio Statuto che, naturalmente, era inviolabile e cioè di non venerare immagini sacre, di non adorare la Croce, di non nominare Dio, di procurarsi qualsiasi mezzo per peccare, di sedurre vergini, di spingere alla libidine i loro amici, parenti e tutti quelli con i quali avevano a che fare. Quanto avessero fatto tutto ciò, prometteva che, chiamato in caso di bisogno, sarebbe immediatamente accorso in loro aiuto.
Dopo aver assegnato loro un demonio assistente, il quale era obbligato, ogni qualvolta che si teneva un’assemblea sotto’a noce ’e Beneviento, di trasportarli colà e poi, dopo aver effettuato i dovuti sacrifici, ricondurli alle loro case. Il rito si concludeva dopo che tutti i partecipanti avevano toccato il libro nero, vale a dire lo Statuto, che veniva consegnato loro affinché lo leggessero per tutta la durata dell'assemblea, e non dimenticassero mai di far uso, durante la loro vita, dei poteri che Satana aveva loro concessi.
Durante la notte, destinata da Satana per banchettare, i demoni assistenti, detti martinelli, erano obbligati a trasportare le streghe e gli stregoni al convegno, entro l’ora stabilita.
Tutti qui riuniti, riveriscono il loro Signore, che per l’occasione ha assunto forme umane e spesso quelle di una vipera e, quindi, si dà subito inizio al festino, in cui la gola e la lussuria sono principalmente soddisfatte.
Sotto ’a noce ’e Beneviento, era assolutamente proibito nominare Dio, Gesù, Maria e i Santi.
Affermano sempre i demonologi, che il marito di una delle streghe, da costei condotto lì per osservare il cerimoniale e perché no, per prendere parte anche lui al banchetto, per aver detto a un demonio che gli aveva portato del sale perché le vivande erano scondite, "sia lodato Dio", fu lasciato a trascorrere l’intera notte da solo sotto l'albero, al rigore del freddo che quella notte era particolarmente pungente.
Qualcuno dimostrò che ’a noce ’e Beneviento si trovava nella località detta Barba dove, un tempo, scorreva il fiume Barba.
’A noce ’e Beneviento fu distrutta dalle radici da S. Barbato.