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Chi corre in Campania ?


immagine di podisti


Alessandra Cerè



Alessandra, la prima in alto a destra, con la sua squadra Alessandra è la prima in alto a destra, con la sua simpaticissima squadra


Ho cominciato a correre nel 1995, a 35 anni, quindi già in età ‘master’. Un collega mi coinvolse per la partecipazione ai campionati interbancari che quell'anno si tenevano a Napoli: fu una partecipazione abbastanza disastrosa dal punto di vista delle prestazioni, ma da allora non ho più smesso di correre.
Mi alleno allo stadio San Paolo, 3 o 4 volte a settimana per 1 h, 1h.15.
Mi alleno e gareggio in pista perché mi diverte di più .
Le migliori prestazioni (di una vita fa):
200 mt. 30”1, 400 mt 1’08”3, 800 mt 2’39”9.
Perché consiglio la corsa, ovvero le mie motivazioni.
Sappiamo tutti che correre fa bene, ma le componenti ‘salutista’ ed 'estetica ‘ non bastano da sole a giustificare il sacrificio e la fatica a cui si va incontro; sono altre le ragioni che fanno  preferire la corsa ad un abbonamento alla palestra .  
Per me correre è gratificante: ogni seduta di allenamento è una piccola sfida con me stessa, e alla fine c’è la soddisfazione per aver completato il 'lavoro’, a dispetto della fiacca iniziale; magari hai migliorato i tuoi tempi, e allora sei felice come un bambino. Hai tenuto duro e ce l’hai fatta.
.... è rigenerante: quando ti concentri sull'allenamento, non pensi ad altro. A fine ‘lavoro’ sei distrutta, un bagno di sudore, stanca ma rilassata e appagata, perché hai eliminato insieme con le tossine tutti i pensieri negativi. Sei riuscita a staccare la spina per almeno un’ora, a rigenerare il tuo corpo e la tua mente .
....poi ci sono le gare: l'adrenalina, l’emozione prima della partenza, la paura di non reggere fino alla fine, di fare una brutta figura, di venire meno alle aspettative tue e degli altri; all’ arrivo la soddisfazione  è proporzionata alla tensione della partenza.... non sempre però. A volte la prova è deludente ma la delusione si trasforma presto in stimolo ad allenarti di più.
...e poi ci sono gli amici, le persone con cui condividi questa passione, con cui confronti tempi e sensazioni, con cui ti sfidi ad ogni allenamento, con cui macini chilometri tra una chiacchiera e l'altra ; e le trasferte con le altre compagne di squadra in clima da scolaresca in gita, le cene, le feste.
... e poi la presenza di mia figlia che per anni ha condiviso con me quest'occasione di divertimento e impegno nello sport ; in alcuni periodi ci siamo ritrovate compagne di squadra e di allenamenti  ed abbiamo partecipato alle stesse gare, ed è stato veramente bellissimo.  

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