Da qui puoi andare direttamente al contenuto principale

tre foto della campania e logo quicampania
icona per aumentare la dimensione dei caratteriicona per diminuire la dimensione dei caratteri

La Via per colles


di Antonio La Gala


Fino agli inizi del primo secolo d.C., prima dello scavo della stretta e scomoda galleria di collegamento fra Fuorigrotta e Mergellina, (la Crypta Neapolitana ), le città di  Neapolis e Puteolis (Pozzuoli), erano collegate, per via di terra, da un percorso che passava per le colline, presumibilmente già abbozzato al tempo dei Greci.
I Romani lo chiamarono Via Neapolis – Puteolim per colles, lo trasformarono in una vera e propria strada nel II sec. a.C., che poi risistemarono attorno al 100 d.C.
La via era nota anche come Via Antiniana, nome che l’accompagnò per tutto il Medio Evo.
Sull’origine della denominazione Antiniana e sulla individuazione del percorso si scontrano numerose versioni, oggetto di dottissime dispute e di difficile valutazione.


La Via per colles: il percorso


Dopo Agnano, Fuorigrotta e la località Marcianum, la Via per colles risaliva la Loggetta e la Canzanella, raggiungeva la collina del Vomero in zona S.Stefano, proseguiva per Via Belvedere e passava per Antignano.
Dopo Antignano scendeva per Via S.Gennaro  ad Antignano, Via Conte della Cerra, Salvator Rosa.
Infine, dopo la zona di Piazza Mazzini scendeva lungo un percorso compreso fra i Ventaglieri ed il Cavone per arrivare più o meno dalle parti dello Spirito Santo, da dove allora si entrava in città.
Fin dall’antichità, e per secoli, questa strada ha costituito l’asse portante dei collegamenti da e per la collina, e di quelli interni alla collina stessa. Infatti da questa via si diramavano tutti i percorsi che servivano i nuclei abitativi - le ville e masserie - disseminati su di essa.
La Via per colles inserendo al tempo dei Romani la collina lungo la direttrice Napoli-Pozzuoli-Roma, è stata determinante per lo sviluppo del Vomero. In particolare vi propiziò la nascita di quegli aggregati abitativi diffusi lungo il suo percorso che costituiscono il cuore storico dei quartieri collinari.



La Via per colles: reperti e testimonianze


Lungo la Via per colles, che misurava da Pozzuoli quasi quindici chilometri, sono stati rinvenuti tre cippi miliari (al V miglio, all’VIII ad Antignano, e al X).
Le iscrizioni sulle pietre miliari ricordano che fu l’imperatore Traiano (98-117 d.C.) a portare a termine la sistemazione della via iniziata dal padre Cocceo Nerva (96-98 d.C.).
Sono stati rinvenuti anche reperti archeologici, soprattutto tombe, che documentano l’esistenza attorno al II sec. d.C. di nuclei abitativi sparsi, oltre che ad Annianum (Agnano) e Marcianum, anche al Vomero, ad Antignano.
Fra le testimonianze vomeresi certamente risalenti all’epoca romana e ricollegabili in qualche maniera alla Via per colles, sono da ricordare, oltre ad alcune tombe, i resti di arcate in mattoni spuntati durante gli scavi per la costruzione della metropolitana in Via Salvator Rosa e pietre laviche lavorate che si vedono inglobate nel muro di tufo di Villa Salve che corre lungo Corso Europa.
Si presume che si tratti di materiale più antico recuperato. La forma e le dimensioni di queste pietre rendono probabile che fossero lastre della pavimentazione della Via Puteoli-Neapolim, testimoniando così il passaggio della via da quelle parti.
La prova che la via passava per Antignano la fornisce la circostanza che la tradizione indica questo villaggio essere stato il luogo dove avvenne per la prima volta il miracolo di S. Gennaro, nei primi decenni dopo l’anno 400  (fra il 413 e il 431), quando vi sostò il corteo che traslava le spoglie del Santo da Pozzuoli a Napoli.

 

 

 

 

INVIACI UN COMMENTO

Aspettiamo i tuoi suggerimenti, le tue critiche, i tuoi commenti!


SEGNALA AD UN AMICO

Se il sito o un articolo ti sono piaciuti, perchè non dirlo ad un amico?