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Schiaffoni melenzane (zucca) e cozze



di Carlo Visconti

 

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(Dosi per sei persone)
Schiaffoni, gr. 500
Cozze, 1 Kg
Melanzane, 1 Kg
Olio, un misurino e mezzo
Vino bianco secco ½ bicchiere
Cipolla di Tropea, una
Aglio, uno spicchio
Prezzemolo, sale, pepe o peperoncino

 

ATTENZIONE : se piace, nel periodo invernale si può sostituire la melanzana con la zucca.


Fate rosolare nell’olio, in una padella larga antiaderente, la cipolla tagliata grossolanamente, l’aglio ed il gambo del prezzemolo. Sbucciate le melanzane e tagliatene la polpa a dadini che cuocerete nell’olio, dal quale avrete tolto cipolla, aglio ed i gambi del prezzemolo.
La cottura deve avvenire a fuoco vivace per i primi cinque minuti, rigirando con frequenza con un cucchiaio di legno, e poi, dopo aver fatto evaporare il vino che avrete aggiunto, a fuoco lento. Quando le melanzane si saranno ammorbidite, coprite e di tanto in tanto schiacciatele con una forchetta finché non otterrete una crema.
Aprite le cozze a fuoco vivo perché non siano troppo cotte; recuperate l’acqua che, filtrata, aggiungerete in parte alle melanzane.
Completate la cottura aggiustando di sapore; aggiungete il peperoncino o il pepe e la restante parte dell’acqua delle cozze. Lessate in abbondante acqua la pasta, che colerete ad un terzo della cottura; unite ad essa il brodetto di melanzane e completate la cottura, molto al dente, utilizzando, se occorre, l’acqua della pasta per allungare. Prima di togliere la pentola dal fuoco, aggiungete il prezzemolo tritato ed i frutti delle cozze sgusciati. Rimescolate delicatamente e fate riposare per qualche minuto. Servite in piatti piani.

Piatto della cucina napoletana, sicuramente di epoca preangioina, forse di origine popolare. Infatti era nell’uso quotidiano comporre piatti, quasi sempre unici, con i prodotti della terra e del mare che venivano reperiti, uscendo per mare o comprando dai pescatori del golfo (seppie, calamari, gamberi, cicale, frutti di mare etc.) e raccogliendo i prodotti di terra, in particolare dell’orto (zucchine, fiori di zucca melanzane, patate etc.) ovviamente in relazione alle stagioni. Tale consuetudine spiega, anche, l’origine di alcune tradizioni che collocano temporalmente alcuni piatti in determinati periodi dell’anno. Ci riferiamo, ad esempio, all’uso invernale del “baccalà” con le patate, i capperi, le olive ed i filetti di pomodoro (ovviamente le bottiglie di pomodoro fatte in casa) per sopperire nei giorni di freddo e cattivo tempo all’impossibilità di reperire pesce fresco.


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