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Pasta e patate la forno


di Carlo Visconti

 

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Pasta e patate al forno


(Dosi per otto persone)


Pasta mista kg 0,500;
patate già pulite kg. 0,500
guanciale gr. 250;
olio, un misurino;
provola  Kg.0,500;
carote, cipolla, sedano;
parmigiano grattugiato;
aglio, prezzemolo;

del vino bianco;
sale, peperoncino o pepe.


 

Il procedimento della ricetta di pasta e patate al forno prevede, in primo luogo, di lavare, pelare e tagliare le patate a piccoli tocchetti da far lessare in acqua sufficiente alla successiva cottura della pasta.
Soffriggete a fuoco moderato l’aglio e, quando sarà imbiondito, aggiungete il trito di cipolla e carote, sedano e peperoncino e qualche gambo di prezzemolo.
Aggiungete il guanciale, fate cuocere un minuto sfumando con vino bianco, a fuoco vivace, rigirando ripetutamente.
Verificate la cottura delle patate che dovranno essere quasi sfatte.
Eliminate i gambi di prezzemolo e l’aglio dal sugo e versatelo nell’acqua con le patate.
Fate insaporire, salate e versate la pasta rigirando ripetutamente.

(Per chi non ha dimestichezza con questo tipo di cottura, detto "a risotto", potrà cuocere la pasta separatamente, colarla a metà cottura e aggiungerla al sugo, conservando l'acqua per eventuali aggiunte).
Aggiungete, se necessario, qualche mestolo di acqua calda o brodo vegetale per evitare che la pasta attacchi al fondo della pentola. Aggiustate di sapore.
Ungete il fondo ed i lati di una pirofila che cospargerete con pan grattato; versatevi una metà della pasta che ricoprirete con il parmigiano e fette di provola.
Ricoprite con la restante pasta; spolverate con abbondante parmigiano e infornate in forno caldo a 250° per 10 minuti.
Sfornate, lasciate riposare qualche minuto e servite guarnendo con  ciuffetti di prezzemolo.

Per chi lo gradisce, prima di aggiungere il guanciale, all'olio può essere aggiunto qualche pomodoro pelato e privato dei semi.

Piatto derivato dall’antica tradizione contadina. La zuppa del giorno precedente veniva recuperata mescolandola con del pane raffermo e arricchita con ciò che si reperiva in dispensa. Successivamente al pane è stata sostituita la “spezzatura” di pasta. Il tegame, presumibilmente di coccio, veniva riposto di lato nel camino, pronto per la cena al ritorno dal lavori nei campi.  

Piatto complesso per molteplicità di componenti e per la successiva stufatura.
In abbinamento si propone un vino rosso fresco di medio corpo,  media alcolicità, una buona PAI


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