Flumeri
La cittadina di Flumeri è tranquillamente adagiata su una dolce collina, a circa 650 metri di altitudine. Conta su circa 3.000 abitanti.
La cittadina è bagnata da ben due fiumi, il Fiumarella e l'Ufita.
E' un paese ricco di storia, cultura, monumenti e, cosa che non guasta mai, di una ottima gastronomia.
La festa più importante è quella di San Rocco, caratterizzata dalla costruzione del Giglio, costruzione realizzata con le spighe di grano.
La pro-loco di Flumeri, denominata per l'appunto
La spiga, guidata dall'Architetto Nicola Giacobbe, è attivissima per
promozionare le ricchezze che questa cittadina può offrire ai suoi visitatori.
Vi proponiamo
una galleria di foto storiche di alcuni Gigli costruiti in vari anni.
Miglior descrizione di questa cittadina non poteva poi venire che da un articolo di qualche anno fa, pubblicato su Repubblica Napoli, nell'ambito della riuscitissima Rubrica
La città della Domenica, ideata e diretta da Antonio Corbo.
Ecco l'articolo:

immagine di Flumeri
Un ufficio postale, una scuola, la farmacia. I tre semi da cui nasce un paese,
furono gettati sulla collina dai contadini che avevano finalmente conquistato l´aspra vallata, divisa da due fiumi e domata con piante d´ulivo, grano e viti d´uva moscata. Secoli di transumanza.
Si andava su, per mettersi al riparo e sfuggire ai predoni. E poi giù, per «lavorare i campi», «governare le bestie». Quella di Flumeri è storia contadina orgoglio rurale, oggi come cinque secoli fa. Nel cuore della Baronia, pulsa ancora oggi il cuore di giovani contadini che continuano ad andare su e giù tra la pianura e il paesino arroccato sul colle.
Niente fughe, basso tasso di migrazione, si continua a lavorare e a vivere come una volta, intorno a una farmacia, una scuola, l´ufficio postale, e ora che c´è, anche il municipio. A monte il paese, a valle agriturismi, ettari coltivati, e industrie per trattenere le fughe e diventare piccoli grandi manager della terra. Sono qui le radici profonde del sano (oggi si dice biologico), del genuino (ricette antiche), del vero (tutto nel rispetto della tradizione).
Ecco perché il segreto di una domenica diversa, alla scoperta di Flumeri e della Baronia, è semplice come il pane, l´olio e il vino: basta sedersi a tavola con il contadino, ed è questo che propone oggi Repubblica ai suoi lettori.
Il paese. Un´antica dispensa della terra. Alcuni fanno derivare il nome dal termine frumentum per l´abbondante produzione di cereali e grano. Altri da fluminibus essendo circondata da due fiumi. Altri ancora individuano in Flumeri l´antica Cimetra, citata da Tito Livio tra le città del Sannio. Un complesso urbano rinvenuto in località Fioccaglie (detto anche Chioccaglie) risale al secondo secolo avanti Cristo. Da vedere gli scavi archeologici, e la Dogana Aragonese.
Gli agriturismi. Olio, vino, pane e antiche ricette. Basta guardarsi intorno, e nel paese degli agriturismi è semplice risalire tracce ancora ben evidenti di cultura contadina. I cinque agriturismi di Flumeri, domani, accoglieranno gli ospiti con piatti rigidamente contadini, mentre da ieri anche in paese tutte le massaie sono in cucina, a preparare pane e dolci «di benvenuto». Ecco il menù. Si comincia in paese con degustazioni di pane e olio. Poi si va a tavola: antipasto di bruschette e fagioli, zeppoline rustiche, pizze di patate, cipolle arrostite, ricotta e crostini. Grande varietà di salumi prodotti da allevamenti locali. Poi i primi: pasta e fagioli, cavatelli (qui detti cicatielli) con i broccoli, polenta al ragù, minestra maritata. I secondi: arrosto di agnello o misto, formaggi con le noci, frutta e dolci tradizionali. Tutti a Flumeri, domani, con i consigli dell´esperto, il professor Franco Contaldo.
La galleria di foto del Giglio
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