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Caposele



Caposele è una simpatica cittadina dell'Irpinia adagiata in una conca ai piedi del monte Paflagone.
Conta su quasi 4.000 abitanti.
Caposele è famosa perchè nel suo territorio sgorgano le fonti del fiume Sele, acque queste che hanno dato luogo alla costruzione di un colossale acquedotto che serve buona parte delle Puglie; si deve pertanto a questa preziosissima risorsa idrica dell'Irpinia ed a questo capolavoro dell'ingegneria italiana se la Puglia ha potuto superare il millenario problema della siccità.
Caposele è cittadina dalle antiche origini e dalle tante tradizioni; può contare su una vera e propria memoria storica rappresentata dall'Archivio Conforti; ringraziamo Nicola Conforti per averci consentito di utilizzare materiale di questo archivio nonchè articoli della rivista "La Sorgente".



Il paesaggio di Caposele


panorama di Caposele panorama di Caposele


Chiare fresche e dolci acque.... È con questi celebri versi che potremmo facilmente identificare la peculiarità e l'unicità del nostro caratteristico paese alto irpino che trae il nome proprio dalle numerose sorgenti del fiume Sele. Passeggiando fra i vicoli o fermandosi nelle piazzette, sono sempre loro, le acque del Sele, a farci compagnia. Il paese è, infatti, disseminato di fontanili gorgoglianti e di fontane. Nella stretta gola a valle si ode il ribollire del giovane torrente che da origine al fiume Sele. A monte, invece, a 420 metri di quota alle pendici del monte Paflagone, si ode il rumoreggiare delle sorgenti. Le stesse sorgenti che, oltre ad alimentare il fiume,dissetano, attraverso la ciclopica opera dell'Acquedotto Pugliese, le riarse terre del Tavoliere.


Le origini di Caposele



L'acqua scorre  nel centro di Caposele L'acqua scorre nel centro di Caposele


Le origini di Caput Sylas, toponimo molto chiaro che ne identifica manifestamente l'origine, molto incerte, risalirebbero al periodo dell'ultima guerra tra Sanniti e Romani. Molto probabilmente il paese fu costruito in un posto decentrato rispetto al normale asse viario rappresentato dall'Alto Ofanto, al fine di sfuggire ai frequenti scontri che si verificavano in quelle zone. Ufficialmente si hanno notizie di Caposele a partire dall'anno 1100. Grazie alla presenza dell ' acqua nel borgo vi erano numerosi mulini, gualchiere, ossia fabbriche per la lavorazione e la tinteggiatura della lana, ed oleifici. Il paese era, originariamente, a forma di anfiteatro, addossato alla montagna e lambito da un laghetto formato da numerose polle sorgive. Fino alla ciclopica costruzione dell'acquedotto pugliese il luogo rimase praticamente immutato nei secoli.


Il patrimonio storico-artistico di Caposele



La "nuova" Chiesa di San Lorenzo nel centro di Caposele La "nuova" Chiesa di San Lorenzo nel centro di Caposele


Quando si parla dei paesi dell'Alta Irpinia, purtroppo, bisogna sempre fare i conti con un passato fatto di numerosi e catastrofici terremoti. Questo fenomeno naturale ha, nel corso dei secoli, abbattuto ed azzerato buona parte del patrimonio artistico e storico. A tutto ciò si è aggiunta, a volte, l'incuria degli uomini e la scarsa lungimiranza degli amministratori che, in alcuni casi, hanno stravolto e privato di identità numerosi borghi. Non è il caso di Caposele che ha conservato il suo tessuto urbano originario e caratteristico, ma anche qui sono spariti la pietra e il legno nelle costruzioni per fare posto all'asettico cemento armato. La chiesa di San Lorenzo, distrutta dal sisma dell' 80, è forse il più classico degli esempi. Proprio a causa delle numerose distruzioni operate dai terremoti, che hanno inficiato la fruizione del patrimonio artistico ed architettonico, sarebbe stato il caso di puntare su una ricostruzione legata alle tradizioni ed ai materiali del luogo per renderlo turisticamente più appetibile. Nel centro urbano di Caposele è interessante da visitare la chiesa della Madonna della Sanità, edificata nel 1837 in sostituzione di una preesistente chiesa settecentesca, in ringraziamento per la cessazione di un' epidemia di peste. Agli inizi del 1900 la chiesa fu spostata di alcune decine di metri per far posto alle captazioni dell'acquedotto pugliese e solo il campanile rimase nella sua posizione originaria. Poco fuori del centro abitato vi è la chiesetta di S. Vito. La sua principale caratteristica è il fatto di essere situata su uno sperone di roccia che si erge solitario. I numerosi scalini da affrontare per arrivare al sagrato sono poca cosa rispetto alla magnifica vista che si gode da lassù.

 

L'Acquedotto del Sele

L'Acquedotto Pugliese "L'opera di cui il mondo non ricorda l'eguale". Agli inizi del secolo scorso così si parlava dell' Acquedotto pugliese, l'acquedotto più lungo del mondo, meraviglia della tecnica e dell'ingegneria italiana. Di questa faraonica opera si iniziò a parlare sul finire dell'800, ma se ne sentiva la necessità da millenni. Il cronico bisogno di acqua che attanagliava la Puglia ne impose la costruzione. I lavori iniziarono ufficialmente nel 1906 con lo spostamento della chiesa della Madonna della Sanità e la captazione delle polle che alimentavano l'antico laghetto. Le acque incanalate in una galleria, dopo avere attraversato gli Appennini per 244 chilometri, arrivavano in Puglia. Dopo la seconda guerra mondiale, una nuova galleria fu costruita fino a Caposele per aumentare la portata d'acqua.

 

Si ringrazia anche la rivista Obiettivo dalla quale è stata tratto l'articolo pubblicato dal periodico La Sorgente

 

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