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Il Sindaco del Rione Sanità




Il Sindaco del Rione Sanità è una commedia scritta da Eduardo nel 1960. E' nota al grande pubblico grazie soprattutto alle due rappresentazioni televisive del 1964 e del 1979; quest'ultima, a colori, è sicuramente quella più famosa. Tra gli attori di questa edizione, ricordiamo i giovanissimi Mario Salemme e Marzio Honorato (Un posto al sole).


Indice degli argomenti







La trama del Sindaco del Rione Sanità



Fabio Della Ragione, il braccio destro di Barracano, con il ferito, Palommiello (Salemme),  accompagnato da Nait (M.Honorato) Fabio Della Ragione, il braccio destro di Barracano, con il ferito, Palommiello (Salemme), accompagnato da Nait (M.Honorato)
La commedia inizia con due delinquenti di "mezza tacca" (interpretati, nella versione tv del 1979, da Salemme e Honorato) che si presentano di notte a Terzigno, nella residenza estiva di Antonio Barracano, per chiedere assistenza medica: i due, venuti a diverbio, si sono sparati tra loro e uno dei due è rimasto ferito. L'intervento di pronto soccorso è attuato dal principale collaboratore di Barracano, il dott Fabio Della Ragione, con l'ausilio di alcuni particolari "infermieri", i dipendenti e i figli del Barracano stesso.
Con il mattino, abbiamo l'ingresso in scena di Antonio Barracano, tra l'adorazione e l'ammirazione dei suoi cari, ed, in particolare, della figlia Geraldina.
Inizia, pertanto, la giornata "lavorativa" del Sindaco del Rione Sanità, una giornata da vero e proprio giudice, giornata dedicata a fare giustizia sui tanti casi e misfatti che gli vengono proposti per addivenire a una soluzione.
Prima però Barracano deve riceve l'ennesima richiesta "di dimissioni" da parte del suo braccio destro, il dott. Della Ragione, deciso come non mai a lasciarlo per trasferirsi in America; si tratta di un suo vecchio desiderio, determinato dalla volontà di cambiare vita per allontanarsi dal mondo violento e prevaricatore in cui vive. Barracano, anche questa volta, gli rifiuta il permesso arrivando a minacciarne la vita.
La trama rapidamente si concentra sul caso che determinerà la morte del protagonista: due fidanzati, Rafiluccio Santaniello e la sua Rituccia, malvestiti ed in evidente stato di denutrizione, chiedono di essere ascoltati; sono disperati, non sanno come trovare da vivere e da mangiare, e la loro situazione è resa ancor più delicata in quanto Rituccia è incinta; il ragazzo è figlio di un ricco panettiere vedovo, Arturo Santaniello; il padre lo ha cacciato di casa e ha deciso di non volerlo vedere più, preferendo ai suoi doveri di padre l'allegra compagnia di una giovane collaboratrice svizzera. Da qui la decisione del giovane di uccidere il padre.
Barrracano stabilisce di ascoltare anche la controparte, il padre, e lo convoca nella sua villa. Drammatico il dialogo tra i due; Barracano si apre e racconta al ricco commerciante la sua storia, i torti subiti, la sua visione della giustizia e il pessimismo nei confronti di quella ufficiale; quando entra però nel merito della questione familiare che è stato chiamato a derimere, capisce che il ragazzo aveva ragione e conclude con un giudizio lapidario sul panettiere: "Non è un uomo, è una carogna!".
Dopo che il padre è andato via, Barracano non può non riconoscere come la volontà omicida del ragazzo sia ampiamente giustificata; per evitare, però, che il giovane si macchi di un orrendo delitto, decide di fare un ultimo tentativo recandosi subito a Napoli per reincontrare il padre e fargli presente il rischio che sta correndo.
Purtroppo il nuovo incontro finisce tragicamente e il ricco panettiere accoltella don Antonio.
Barracano, nelle poche ore di vita che gli rimangono, aiutato dal fido dott. Della Ragione, decide di non farsi curare in ospedale e di non rendere pubblico l'accoltellamento, per evitare che i suoi figli rovinino il loro futuro per vendicarlo.
Organizza pertanto una cena, alla quale invita vari conoscenti e tra questi, non solo amici, ma anche il suo aggressore. Riesce a estogliergli, dietro minaccia, un robusto contributo economico per il figlio. Sistemata questa faccenda, il Barracano, sentendo avvicinarsi la fine, abbandona la cena e si ritira in un'altra stanza ove muore tra le braccia di Della Ragione.
La commedia si conclude con il dottore che dichiara di non volersi attenere alle ultime volontà di Barracano, lasciando intendere di voler denunciare alle autorità gli ultimi tragici eventi, costi quel che costi, anche se il suo operato dovesse provocare faide e vendette.



La figura di Antonio Barracano, il Sindaco del Rione Sanità



Si è molto discusso sulla figura del Sindaco del Rione Sanità, Antonio Barracano, e alcuni critici ne hanno dato un'interpretazione estremamente restrittiva: Antonio Barracano è stato infatti valutato, da taluni, alla stregua di un camorrista, di un malavitoso, di un padrino; si pensi che, nel 1973, molti associarono la figura del Padrino interpretata da Marlon Brando nell'omonimo film a quella di Antonio Barracano. Nulla di più sbagliato! Il Sindaco del Rione Sanità è sicuramente, in senso stretto, un delinquente; è pronto, ad esempio, a minacciare di morte il dott. Della Ragione, quando questi dichiara di volerlo abbandonare per andare in America; ma il suo enorme potere, la possibilità di far uccidere chiunque con estrema facilità, non sono strumenti per acquisire ancora maggiore potere e denaro; Antonio Barracano li utilizza esclusivamente per perseguire un unico obiettivo: fare giustizia!
Il Sindaco del Rione Sanità ha una visione estremamente pessimista della giustizia ufficiale: come ripete più volte, i "Santi in Paradiso" e i testimoni falsi determinano l'esito dei processi a dispetto della buona fede dei giudici.
Ma come è nato questo pessimismo? Barracano ha subito da ragazzo un immenso torto, è stato picchiato selvaggiamente da un certo Giacchino; è stato ridotto in fin di vita, ha avuto il volto sfigurato, le ossa della mandibola frantumate. Ma la cosa che più gli fece male fu la constatazione che non avrebbe mai potuto ottenere giustizia dallo Stato, perchè in un normale processo il giudice, anche comprendendo come erano andate effettivamente le cose, non gli avrebbe potuto dare ragione, non potendo contare su alcun testimone.
Barracano reagì a quella ingiustiza, uccidendo Giacchino e poi, grazie a testimoni falsi, riescendo a uscire "pulito" dal processo.
Da quel momento in poi la sua missione è stata quella di fare giustizia, di garantire una sentenza giusta a chiunque gliela fosse andata a chiedere. Come giudice è estremamente serio e imparziale; si fa raccontare "il fatto" con tutti i dettagli, ascolta sempre entrambe le parti, mantiene un archivio cartaceo dei vari casi; le sue sentenze sono immediatamente esecutive e inappellabili e le parti accettano il suo giudizio: il suo carisma e il suo potere impediscono che la parte soccombente possa non accettare il suo verdetto (farà eccezione il caso Santaniello, che gli sarà fatale).

Da sottolineare, infine, il parallelo esistente tra la figura di don Antonio Barracano nel Sindaco del Rione Sanità e quella, interpretata sempre da Eduardo, del Professore, Don Ersilio Miccio, ne L'Oro di Napoli, nella famosa scena della pernacchia.



Un giorno in Pretura ..., ovverosia, una mattinata in casa del Sindaco del Rione Sanità



Non appena sveglio, siamo nel primo tempo, Antonio Barricane incomincia la sua giornata lavorativa, consistente nell'esercizio del suo magistero di giudice. Il ruolo della giornata dovrebbe prevedere dieci cause, ma, stando in villeggiatura, decide di trattarne di meno.


Prima causa: Armida contro Malavita


Oltre ad interessarsi ai casi proposti da estranei, si occupa di un caso di famiglia. Malavita, uno dei due suoi cani, ha quasi sbranato Armida, sua moglie; i figli vorrebbero procedere subito alla soppressione dell'animale, un pericolosissimo mastino napoletano. Antonio Barracano, fedele come sempre al suo ruolo di giudice al di sopra delle parti e non legato ai normali criteri di giudizio, si fa raccontare dalla moglie come sono andati i fatti; viene così a sapere che è stata la moglie, in piena notte, ad entrare nella zona del cortile, il pollaio, nella quale il cane svolgeva il suo ruolo di guardia. Tra lo stupore generale e, in particolare dei figli, Antonio Barracano sentenzia: " 'O cane ha ragione!".


Seconda causa: Vicienzo 'o Cuozzo contro Pascale 'o Nasone


O'Cuozzo, su ordine del Sindaco del Rione Sanità,  conta i soldi che non ci sono!  O'Cuozzo, su ordine del Sindaco del Rione Sanità, conta i soldi che non ci sono!
Pascale 'o Nasone ha prestato soldi a usura a Vicienzo 'o Cuozzo; il debitore, Vicienzo, fa presente ad Antonio Barracano l'assurdo tasso praticato (il 10% settimanale) e le conseguenti ripercussioni sulla famiglia.
Il Sindaco del Rione Sanità riconosce le ragioni del debitore e decide di punire l'usuraio umiliandolo davanti a tutti. Gli fa credere che provvederà lui stesso al pagamento del debito e, in cambio della cambiale, gli "molla" dei soldi virtuali, inesistenti, fatti di aria, costringendo anche Pascale 'o Nasone a contarli e a metterseli in tasca.
Da notare che nella scena finale della commedia, l'usuraio, pur essendo stato punito severamente da Barracano, continuerà a mostrare una grande stima nei suoi confronti; al contrario, Vicienzo ' o Cuozzo, pur avendo accompagnato con degli autentici osanna la soluzione del suo problema ("don Antonio Barracano è il padre di Napoli!"), alla fine lo tradirà negando di aver assistito all'accoltellamento del suo benefattore.


Terza causa: Nait contro Palommiello



E' il caso riguardante i due giovani che si sono sparati. Come sempre, il giudice Barracano ascolta con attenzione entrambe le parti. 'O Palommiello ha "rubato" del lavoro a Nait, e questi ha deciso di punirlo, sparandogli.
Don Antonio sancisce che la questione è chiusa in quanto i torti e le ragioni si pareggiano. L'unica "condanna" (uno schiaffo) è per 'O Nait, poichè ha sparato senza avergli chiesto la preventiva autorizzazione.


Quarta causa: Rafiluccio Santaniello contro Arturo Santaniello


E' il caso di cui abbiamo già parlato, del figlio del panettiere e di suo padre; dopo aver ascoltato con attenzione entrambe le parti, don Antonio arriva alla conclusione che il panettiere è una vera carogna.
Il suo giudizio è quindi a favore del ragazzo, ma non accoglie la sua richiesta di dargli il suo "placet" al parricidio.
Come ricorda più volte al ragazzo, il ricco e cattivo commerciante "ti è padre". Ed è proprio per evitare che il ragazzo compia l'irreparabile che cerca un nuovo incontro con il padre di lui, incontro che gli sarà fatale.




Alcune frasi da ricordare del Sindaco del Rione Sanità



Antonio Barracano chiede alla sua domestica di portargli lo specchio; lo chiama "'O scostumato", per la mancanza di riguardo ed educazione che ha nel mettere in evidenza le sue rughe.

Ad Arturo Santaniello, che si è permesso di dirgli che si deve fare i fatti suoi: "Panettiere, a me fatevi i fatti vostri non me lo ha mai detto nessuno!".

 

Il Sindaco del Rione Sanità, nel minacciare di morte il dott. Della Ragione, qualora insista nel suo intento di voler andare via, ci tiene a chiarire la differenza tra minaccia e avvertimento: la minaccia è dell'uomo "di niente", che promette sfaceli per poi non dare seguito a quanto detto; l'avvertimento è di chi è sicuro che farà seguire alle parole i fatti e che quindi, prima di agire, prova ad avvertire la controparte. Il suo è, pertanto, un "avvertimento affettuoso".





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